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sabato 11 aprile 2020

Cari Conte e Lamorgese, regole molto ferree e rigidissime anche per migranti e onlus dopo il caso di un immigrato positivo al Covid-19? E la frontiera svizzera chiusa ai treni - Quello che i tg nazionali non dicono - Perché «nascondere»?

Se Giuseppe Conte e il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese continuano così si rischiano le rivolte «virtuali» in Sicilia ed il trionfo del centrodestra alle prossime elezioni dopo il lavoro enorme svolto per il contenimento della pandemia globale? 
 
 
 
E se il ministro Luigi Di Maio non interviene sulla Tunisia e sugli altri Paesi nordafricani? 
 
 
 
E se non si interviene sui paesi Ue che si fanno i fatti propri sull'emigrazione africana e mediorientale? 
 
 
 
Alcuni titoli di giornali in rete, leggermente rielaborati da me. 
 
 
 
«Alan Kurdi verso Lampedusa, imprenditori scrivono a Musumeci: “potrebbe essere una ecatombe”». 
 
 
 
«Sbarcano a Porto Empedocle (il paese di mia madre), circa 70 migranti trasferiti in quarantena a Villa Sikania a Siculiana (il paese di mio padre)». 
 
 
 
«Migranti in quarantena a Villa Sikania, Lauricella (il sindaco): “non sono escluse azioni legali”». 
 
 
 
«Migrante positivo al Covid, riesplode la protesta: "Le Pelagie vengano dichiarate porti non sicuri e si chiuda l'hotspot"». 
 
 
 
Gli agrigentini sono tranquilli, ma quando non sopportano qualcosa, non la sopportano e non la tollerano. 
 
 
 
E non si può fare un gran lavoro di solidarietà e contenimento - magari anche con alcuni  e una minoranza persino siciliana ed italiana che non rispettano le regole - se poi bastano quattro imbecilli o quattro radicali fermi e decisi (non importa se siano pro immigrazione «selvaggia» o pro Unione Europea tedesca, olandese, austriaca o est europea che si fa i fatti suoi e non è solidale) per creare problemi enormi e grandi quanto case. 
 
 
 
O come a Bergamo. 
 
 
 
Del resto noi italiani e tutti noi che viviamo in Italia siamo sottoposti a restrizioni e limitazioni da stato di emergenza e non possiamo persino spostarci perlopiù neanche nel Comune accanto. 
 
 
 
La frontiera con la Svizzera è praticamente quasi chiusa e non ci sono più treni che attraversano il confine Italia - Svizzera. 
 
 
 
Non capisco perché non si debbano regolare ferreamente e rigidamente e molto rigorosamente questi sbarchi con regole molto rigide e «dure». 
 
 
 
Non è salvinismo, è semplicemente necessità di regole da stato e condizione di emergenza sanitaria serissima Covid-19. 
 
 
 
Eccovi la lettera aperta del sindaco siculianese Leonardo Lauricella: «Non ci è stata data una preventiva comunicazione ma una chiamata dell’ultimo minuto in cui mi si annunciava il tutto ad operazione conclusa. Dalla Prefettura hanno ritenuto opportuno avvisarmi nel momento in cui le operazioni di trasferimento nella nostra città sono state concluse. Nessuna comunicazione preventiva, nemmeno dal gestore della struttura e nemmeno da altre Autorità. Ritengo questo gesto poco corretto nei confronti dell’intera comunità di Siculiana. Perché avvisarmi solo dopo? Perché nascondere questa decisione? Non ci si comporta così in un Paese democratico.



Tutti i cittadini in questo mese hanno assunto un comportamento responsabile stando a casa e rispettando tutte le disposizioni previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per garantire la salvaguardia della propria salute ma anche quella dei propri concittadini. Non è giusto e nemmeno corretto che in questa fase così delicata Siculiana diventi il punto di approdo di migranti che possono rappresentare causa di possibili contagi di coronavirus. Già ieri abbiamo avuto il primo caso di un migrante proveniente dall’Egitto che, dopo essere sbarcato a Lampedusa e trasferito poi a Porto Empedocle, è risultato positivo al Covid-19 nel centro di accoglienza di Pozzallo.  Portandoci i migranti a Siculiana vogliono metterci a rischio? Non siamo l’ultima ruota del carro in questa emergenza sanitaria! 

Dal Viminale e dal Governo nazionale ci saremmo aspettati risposte più celeri, per le nostre famiglie e le nostre imprese per continuare ad essere anche in questo momento un Comune a “5 Stelle”, non può essere l’orientamento politico di una amministrazione comunale la discriminate per determinare dove i migranti vanno tolti dalle strutture con regolare convenzione e dove invece devono essere trasferiti, con convenzioni tra l’altro da verificare.



Come si fa ad evitare gli assembramenti dentro la struttura?  Quali protocolli sono stati adottati per la gestione dei flussi all’esterno da parte degli operatori della struttura, a tutela anche delle forze di polizia? La situazione è gravissima! Per essere più chiaro mi rifaccio ad una frase lanciata qualche giorno fa dal governatore siciliano Nello Musumeci: Noi non siamo carne da macello! Siculiana non accetta questo comportamento discriminatorio da parte della Prefettura! Io non ci sto! E non ci stanno nemmeno tutti i siculianesi che dopo tanti sacrifici  adesso si ritrovano di fronte a questo problema!. Molti hanno perso il lavoro, in numerosi versano in situazioni di gravi difficoltà economiche ma tutti, con assoluta dignità, stanno andando avanti e stanno aspettando tempi migliori  sapendo che la salute viene al primo posto. Come può adesso la Prefettura mettere in ginocchio Siculiana? È  un atteggiamento che noi non accettiamo! È un atteggiamento discriminatorio!

 

 
Siamo anche pronti a procedere con le vie legali se è necessario, ma il centro di accoglienza deve rimanere chiuso per come era stato stabilito in autunno.  Siculiana non possiede le strutture adeguate a fronteggiare casi di coronavirus  e il centro d’accoglienza di Villa Sikania non le possiede nemmeno. Per cui è ora che la Prefettura assuma un atteggiamento responsabile nei confronti dei siculianesi  che potrebbero andare incontro ad un grave ed imminente rischio per la propria salute ed incolumità. 




Qualche giorno fa altri Sindaci della Provincia si erano lamentati rispetto a medesime decisioni adottate dalla Prefettura sui territori di loro competenza, ottenendo risultati concreti e lo sgombero delle strutture. Relativamente al rischio concreto di problematiche scaturite dalla gestione dei flussi migratori, in questi giorni, Amministratori pubblici hanno adottato provvedimenti per chiudere porti e Isole a tutela della Salute Pubblica. Oggi la nostra comunità non merita di subire decisioni che potrebbero risultare pericolose. Tra l’altro risulta, da informazioni che ci giungono informalmente e che approfondiremo nelle prossime ore, che la Prefettura al momento ha convenzioni in essere attive con altre strutture alberghiere ricadenti nel territorio provinciale che allo stato risultano vuote. Siculiana merita tranquillità oggi più che mai». 
 
 
 
Intanto anche un'altra richiesta: «Le Pelagie vengano dichiarate porti non sicuri e si chiuda l'hotspot». 
 
 
 
Sembra il solito «Non nel mio giardino». 
 
 
 
Innanzitutto perché le Pelagie? 
 
 
 
Che c'entra Linosa? 
 
 
 
Lampedusa potrebbe essere considerato porto non sicuro e sanificato adeguatamente e reso di nuovo sicuro in tempi che garantiscono sicurezza. 
 
 
 
E l'hotspot di Lampedusa dovrebbe accogliere numeri contenuti di migranti e non masse. 
 
 
 
Numeri per cui si possano rispettare rigorosamente e ferreamente le distanze di un metro. 
 
 
 
E se i migranti non rispettano le regole li si potrebbe punire adeguatamente con le misure previste in Italia e fargli capire come si rispettano le regole. 
 
 
 

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