Su internet ho letto una lettera d'amore di una ragazza che si chiama Rosy Lo Giudice al suo fidanzato. Non li conosco. Io, invece, sono single da sempre. Eccovi il testo della lettera della ragazza: «Ciao amore mio, sono trascorsi 12 mesi dal nostro primo bacio, ricordo ancora l'emozione, il cuore a mille, e quell'abbraccio sentito nell'anima.
Quest'anno passato insieme, per noi, è stato pieno di ostacoli, tutti superati. Oggi un altro ostacolo da superare: la lontananza.
Lontananza dovuta a questo maledetto virus che è riuscito a tenere le persone lontane, l'umanità distante, ma che non riuscirà far perdere la l'amore, e la fede, verso il prossimo e verso Dio.
L'Italia ce la farà, noi, amore mio, ce la faremo, e ritorneremo un giorno a poterci abbracciare, anche se per il momento lo possiamo fare solo in modo virtuale, con una telefonata, una chat, una videochiamata.
Questa lettera vuole essere un abbraccio a te, amore mio, ma anche un abbraccio a tutte le persone contagiate da questo virus, a tutti quelli che lottano nei letti di ospedale, a chi non c'è più, a tutti i loro familiari, a tutti i medici, gli infermieri e a tutte le forze dell'ordine.
Questa mia lettera, d'amore e di speranza, e anche un messaggio, un appello: restiamo a casa, ci viene chiesto di fare la nostra parte restando a casa. Non è poi così difficile. I nostri nonni hanno combattuto la guerra, impugnando le armi, stando lontano dai familiari. A noi, invece, viene chiesto di starcene comodi sui nostri divani, pazientare ed evitare così la propagazione di questo maledetto virus.
Tutto andrà bene, se tutto noi resteremo a casa. Io lo farò, tu lo farai, amore. Tutti lo dobbiamo fare.
Ciao Agrigento, ciao amore mio».
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