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mercoledì 12 agosto 2020

Le «Maschere!» di Milici e Mandreucci dopo «Vieni via con me» di Paolo Conte e «Questa lunga storia d'amore» di Gino Paoli - Il Teatro Costabianca, il circo dell'Open Space Theater e l'Inno di Mameli «sicilianizzato»

I musicisti Giuseppe Milici e Marcello Mandreucci ritornano dal vivo 
 
 
 
con il loro concerto «Maschere!». 
 
 
 
Premesso che ho il profilo CMMusica su You Tube (e potete seguirmi non soltanto qui, ma anche lì), sappiate che nel repertorio di Mandreucci e Milici ci sono anche «Vieni via con me» di Paolo Conte e «Questa lunga storia d'amore» di Gino Paoli. 



Milici e Mandreucci al Teatro Costabianca del Lido Rossello di Realmonte (Ag) domani giovedì tredici agosto di questo 2020 alle ventuno e trenta, alle nove e mezza di sera. 
 
 
 
Poi il ventuno agosto l'arte circense di «Canti cuntu e focu della Sicilia bella» dell'OpenSpace Theater. 
 
 
 
Venerdì ventuno agosto alle ventuno e trenta con ingresso libero l'associazione culturale Marionettistica popolare siciliana con «L'opera dei pupi» a cura dell'associazione Acuarinto.



Milici. Sarà il quindici di agosto al museo Mandralisca di Cefalù (Pa), il sedici alle Cave di Cusa con Daria Biancardi e Pietro Adragna a Campobello di Mazara (Tp), il diciotto nella Piazza Castello con la Biancardi ed Adragna a Castelbuono (provincia di Palermo). 
 
 
 
Dovrei scriverlo ad un mio conoscente. 



Il venti sarà a Palazzo d’Aumale con Massimo Minutella e Lab Orchestra a Terrasini (Pa), il ventuno a Castello Bordonaro con Lucy Garsia a Mazzaforno (Pa); il ventisette a Villa Filippina con Marcello Mandreucci a Palermo. 
 
 
 
Il venticinque ottobre a La Gran Guardia a Verona.



Inno di Mameli «siciliano» con Mario Biondi, Cafiso e... Da un’idea di Riccardo Piparo «Artisti siciliani contro il Covid-19», una versione inedita dell’Inno di Mameli, magari non facilmente comprensibile all'inizio, ma affascinante subito dopo, arrangiato e prodotto dal produttore siciliano; un’inno contaminato dalle sonorità pop, folk, jazz e rap di trenta artisti.



Chi col proprio telefonino, con lo smartphone, chi con fotocamere, ognuno da casa propria ha registrato frammenti dell’Inno nazionale. 
 
 
 
L’incipit, l'incipit musicale di Mario Biondi, che ci ricorda la sua sicilianità con frasi in dialetto, dà il via ad un susseguirsi di interpretazioni, dalla chitarra «agrigentina» di Francesco Buzzurro al sax di Francesco Cafiso, dall’armonica di Giuseppe Milici al solismo dell'altro «agrigentino», Osvaldo Lo Iacono
 
 
 
il tutto arricchito dall’orchestrazione di Giuseppe Vasapolli e dal pianoforte di Mauro Schiavone.



A supporto della sezione ritmica, la batteria di Giuseppe Sinforini e Fabrizio Francoforte, il basso di Mariano Tarsilla e Pietro Zarcone, le chitarre di Roberto Anile e Carlo di Vita, le tastiere di Antonio Zarcone e Ciccio Leo.



Gli intimi interventi di Daria Biancardi ed Anita Vitale ad affiancare i versi interpretati delle splendide voci di Giuliana Di Liberto, Chiara Minaldi, Simona Trentacoste, Vito De Canzio, Roberta Sava, Tony Marino, Sabù Alaimo e Marco Raccuglia.



Ad irrompere l’atmosfera iniziale è il rap di Giovanni Parrinello che cede il passo all’abbanniata tutta panormita dell’attore Salvo Piparo e alla conclusione emozionante dell’autore Nino Nobile. Il disegno è di Giusy Ciurciù.



Sapiente lavoro di taglio e cucito all’interno delle mura dello studio Cantieri51 di Palermo e Riccardo Piparo ha collaborato con Ciccio Leo.

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