Stasera ho visto in televisione su Rai 4 «La concessione del telefono»
dal romanzo di Andrea Camilleri in una serata in cui c'era in programmazione
anche «Il piacere dell'onestà» di Luigi Pirandello - e dunque teatro - su Rai 5.
Ho dunque visto «La concessione del telefono» soltanto alla fine, più o meno, con il colpo di pistola sparato da Pippo Genuardi contro un uomo in una piazza notissima del centro di Palermo con i fatti raccontati con moltissima verosimiglianza dalle telecamere.
Poi le falsità della ricostruzione in tribunale con una versione mafiosamente accomodata.
Quindi numerosa altra narrazione per immagini e più tardi le sessioni di sesso bollente - raccontato e all'incirca visto - fra Pippo Genuardi e una donna, forse Lillina.
Tutto facilitato dalllo sbarco a Vigata della linea telefonica a cui seguiranno grazie ad una soffiata per lettera un omicidio-suicidio e l'ulteriore abbondanza di giustizia «falsa».
Con Fabrizio Bentivoglio, Alessio Vassallo, Corrado Fortuna, Federica De Cola.
Regia di Roan A. Johnson.
E volete visitare Porto Empedocle (Ag), la città natale di Camilleri, una delle ispiratrici del luogo letterario di Vigata, e il centro di Palermo insieme al mio blog CMTempoLibero?
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