Potrei andare probabilmente a vedere
il film «Rapito»
con sceneggiatura di Marco Bellocchio, Susanna Nicchiarelli,
ma anche di Edoardo Albinati - da cui era stato tratto
un altro film, «La scuola cattolica»,
dal romanzo omonimo
anche su una ragazza originaria del quartiere Santa Croce di Agrigento,
su Maria Rosaria Lopez della Montagnola,
a Roma,
uccisa nel delitto del Circeo -
ed, infine, Daniela Ceselli.
«Rapito» liberamente ispirato al saggio «Il caso Mortara» di Daniele Scalise.
Sul bambino ebreo Edgardo Mortara - di Bologna - che sarebbe stato rapito e battezzato cattolico forzatamente.
E qualche scena è ambientata nel duomo di Senigallia.
E, poi, Roma il ventotto di giugno del 1858.
E carine le vignette satiriche che si animano, proiezione dell'intenzione di animarle e farle muovere proprio del papa, protagonista di quella scena.
A cui segue una sovrapposizione, una sorta di campo e controcampo, con un sabato, il sabato ebraico della famiglia Mortara (marito, moglie e figli) ed una cerimonia cattolica in latino.
A cui seguirà un'altra sovrapposizione molto dopo fra la cresima - cattolica dunque - di Edgardo ed altri a Roma e la sentenza del tribunale a Bologna.
Suggestiva, quindi, ritornando alla successione temporale, la scena seguente con l'incubo del papa con la sua circoncisione forzata.
Davvero suggestiva.
E, se devo prendere posizione sulle scelte comunicative del padre, Salomone, e della madre, devo aggiungere che sto con il padre.
E perché il capo, forse il rabbino, della comunità ebraica romana in visita dal Papa ed inginocchiato a baciare le sue scarpe, non chiede molto umilmente e con tutto il cuore la liberazione di Edgardo?
Forse «storico», successivamente, il processo al Tribunale di Bologna, credo nel 1859, con riferimenti ad Anna Morisi ed a padre Pier Gaetano Feletti.
Doloroso, sicuramente, per il padre sentire da una donna il racconto dell'avventura sessuale della Morisi con un soldatino austriaco.
Bravissimo nell'interpretazione Paolo Pierobon - fatto invecchiare notevolmente - nei panni di Pio IX.
Efficace anche Fausto Russo Alesi nel ruolo di Salomone Mortara.
Più difficile, invece, cambiando pellicola, che veda «Fast X» con soggetto cinematografico di Justin Li, Dan Mazeau e Zack Dean
con personaggi creati da Gary Scott Thompson.
Sceneggiatura, invece, di Justin Li e Dan Mazeau.
Dovrei vedere il primo film al cinema Ciak in via XXV aprile,
qui ad Agrigento,
e potrei vedere il secondo al cinema Concordia di via Francesco Crispi.
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Soggetto di Giovanni Bianconi, invece, per «Estremo notte» di Marco Bellocchio su Aldo Moro.
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