«Il quadro socio-storico, nel Conte di Montecristo, forse è la componente di maggiore rilievo: la facilità del guadagno, dello sperpero di danaro, delle corse irrefrenabili su per la scala sociale di affaristi spregiudicati e funzionari di mezza tacca che sapevano sfruttare la politica, le amicizie di qualità a unico profitto personale; quindi il precipizio in cui tante improvvise fortune finanziarie piombavano a terra con la velocità del suono, e travestimenti conseguenti, lacrime per alcuni e per altri gioie: questa la vera sostanza del romanzo».
Ecco cosa ha scritto su «Alias», il supplemento del giornale e quotidiano «il manifesto», nel 2004,
sul romanzo «Il conte di Montecristo»,
un romanzo d'appendice o feuilleton,
del massone Alexandre Dumas padre,
in vacanza ad Agrigento e Porto Empedocle (Ag- provincia di Agrigento),
il saggista e studioso Enzo Siciliano.
Enzo Siciliano a sua volta era stato già in vacanza a Siculiana insieme a Dacia Maraini,
ad Alberto Moravia,
a Cesare Garboli ed all'attrice Monica Vitti.
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