Purtroppo,
e me ne era dispiaciuto,
non avevo visto questa commedia nei dintorni di via XXV aprile,
non lontano da casa mia,
proprio nella mia Agrigento,
questa commedia abbastanza internazionale - globale - locale/regionale «Un altro ferragosto»,
fra bischeri e l'accento laziale degli specialisti,
di Sabrina Ferilli,
di Christian De Sica,
con l'invecchiare dell'Italia,
dell'Europa,
dell'Occidente dei nonni,
del nonno Silvio Orlando,
persino con il bacio profondo e «rubato»
di un uomo maturo ad una donna matura,
ai tempi delle reti sociali,
delle dirette in rete,
delle dirette in internet,
del postare,
dell'Italia televisiva di Paolo Bonolis,
ma anche con riferimenti al giornale e quotidiano L'Unità,
ai grillini,
ad Elly Schlein,
ad «Orgogliosamente italiana»,
al cappello di Lady Gaga,
al «partito bellicista»
della Nato,
ad Altiero Spinelli,
all'amatissimo Sandro Pertini,
l'omaggio ed il tributo al cinema neorealista in bianco e nero,
quasi alla Paola Cortellesi.
Ed anche altro,
tutto con notevolissima leggerezza finora.
Ma anche con l'invito del personaggio cinematografico di Silvio Orlando all'«igiene delle parole»
che ricorda «Le parole sono importanti»
di «Palombella rossa»
di Nanni Moretti.
Se non ricordo male proprio con Silvio Orlando.
Il personaggio cinematografico di Sabrina Ferilli dice su quello - che lavora alla radio -
di Ema Stokholma,
realmente a Radio 2 della Rai:
«Ma come cazzo parla questa?»
E leggerezza anche nella colonna sonora cinematografica - abbastanza in sottofondo e delicata -
di Battista Lena.
E che dire della posizione del fiore di loto,
se non mi sbaglio,
dello yoga con tanto di rumore burino?
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