Anche se la tecnologia degli schermi televisivi non è la stessa della sala cinematografica,
sono contento che siano state confermate le mie impressioni su un film che ho rivisto in televisione,
grazie al ripetitore della Rupe Atenea,
nella mia Agrigento,
e che avevo visto al cinema,
«Tre piani»,
e goduto in via XXV aprile.
Tratto da un romanzo,
proprio «Tre piani»,
di Eshkol Nevo,
con trama differente.
Ed ho rigoduto la suspence del film,
che mi aveva lasciato quasi attaccato,
in un certo senso,
per così scrivere,
allo schermo cinematografico,
in attesa di conoscere come si evolva la storia,
quali siano gli sviluppi della trama,
come vi sto scrivendo sulla mia pagina «CMRomanzi al cinema e davanti alla tv»
e come vi avrei voluto scrivere su «CMRomanzi al cinema».
Complimenti a Nanni Moretti,
a Federica Pontremoli,
a Valia Santella,
per la sceneggiatura cinematografica non originale.
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Ed avevo visto questo film drammatico al cinema Ciak.
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