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venerdì 19 luglio 2024

La frana ad Agrigento del Sessantasei, la relazione Martuscelli - Saragat, Aldo Moro, Giacomo Mancini, Angelo Cinquemani

Anche per «L'almanacco storico agrigentino di CMViaggi»,

 

 

 

per «L'almanacco storico di CMViaggi»,

 

 

 

ricorre il cinquantottesimo anniversario della disastrosa frana ad Agrigento del 1966

 

 

 

del luglio 1966,

 

 

 

del diciannove luglio del Sessantasei

 

 

 

E finora non avevo letto le conclusioni della cosiddetta relazione Martuscelli dell’epoca, 

 

 

 

sulle responsabilità della classe politica del tempo, 

 

 

 

ma ho trovato un estratto dal testo:

 

 

 

«Gli uomini, in Agrigento, hanno errato, fortemente e pervicacemente, sotto il profilo della condotta amministrativa e delle prestazioni tecniche, nella veste di responsabili della cosa pubblica e come privati operatori. Il danno di questa condotta, intessuta di colpe coscientemente volute, di atti di prevaricazione compiuti e subiti, di arrogante esercizio del potere discrezionale, di spregio della condotta democratica, è incalcolabile per la città di Agrigento. Enorme nella sua stessa consistenza fisica e ben difficilmente valutabile in termini economici, diventa incommensurabile sotto l'aspetto sociale, civile ed umano.»

 

 

 

La situazione di Agrigento viene connessa a quella di tutta Italia:

 

 

 

nella lettera di trasmissione della Relazione Martuscelli tema è

 

 

 

«la gravità della situazione urbanistico-edilizia del paese, che ha trovato in Agrigento la sua espressione limite”,

 



con l’augurio

 

 

 

«che da questa analisi concreta parta un serio stimolo nel porre un arresto - deciso ed irreversibile - al processo di disgregazione e di saccheggio urbanistico».

 

 

 

 Il problema, 

 

 

 

secondo la conclusione della Commissione Martuscelli,

 

 

 

«non può ovviamente, essere risolto che con una nuova legge urbanistica - la cui emanazione non dovrebbe essere ulteriormente rinviata - ; ma in attesa che tale legge entri in vigore e dispieghi i suoi effetti positivi e rinnovatori, appare indispensabile ed urgente l'adozione - eventualmente anche nella forma del decreto-legge - di alcune essenziali ed incisive norme di immediata operatività atte ad affrettare la formazione dei piani, ad eliminare nei piani e nei regolamenti le più gravi storture relative ad indici aberranti e a troppo estese facoltà di deroga e ad impedire i più vistosi fenomeni di evasione e di speculazione.»

 

 

 

Ringrazio, peraltro, anche e soprattutto Angelo Cinquemani che, 

 

 

 

sul suo testo su un blog,

 

 

 

nato da una rivista agrigentina,

 

 

 

fa riferimento al presidente della Repubblica italiana dell'epoca, 

 

 

 

a Giuseppe Saragat,

 

 

 

al presidente del Consiglio in Italia all'epoca,

 

 

 

ad Aldo Moro,

 

 

 

al ministro dei Lavori pubblici di quel tempo,

 

 

 

a Giacomo Mancini.

 

 

 

E sono stato alla commemorazione dell’anniversario , 

 

 

 

partecipando alla deposizione dei fiori poco dopo le sei della sera estiva, 

 

 

 

poco dopo le diciotto,

 

 

 

di oggi pomeriggio, 

 

 

 

davanti all’ingresso di Villa del Sole, 

 

 

 

innanzi a quest'ingresso,

 

 

 

e concordo in parte sul fatto che sia simbolo attuale di devastazione urbana. 

 

 

 

Buon lavoro al Codacons di Agrigento, 

 

 

 

che era presente con Giuseppe Di Rosa,

 

 

 

il circolo del Partito democratico di Agrigento, 

 

 

 

le associazioni Agrigento Punto e a capo, 

 

 

 

al centro di questa manifestazione,

 

 

 

«Mani Libere», 

 

 

 

il Cepasa, 

 

 

 

che era rappresentato da Paolo Cilona,

 

 

 

«Mareamico», 

 

 

 

rappresentata da Claudio Lombardo,

 

 

 

«Agrigento Kum! Alzati!». 

 

 

 

Ed eccovi parte delle conclusioni del documento Martuscelli: 
 
 

 

«la commissione, nel rimettere gli atti, sente il dovere di segnalare […] la gravità della situazione urbanistico-edilizia del paese, che ha trovato in Agrigento la sua espressione limite. E non può, nel concludere, non auspicare che da questa analisi concreta parta un serio stimolo nel porre un arresto - deciso ed irreversibile – al processo di disgregazione e di saccheggio urbanistico. […] Se, da un serio esame della situazione di Agrigento potranno emergere, con l’ampliamento dell’orizzonte e con una precisa volontà operativa, atti concreti di progresso urbanistico, la frana di Agrigento non sarà soltanto ricordata come un evento calamitoso, che ha posto in luce gravi situazioni patologiche locali, ma potrà aprire un nuovo capitolo nella storia dell’intero paese».

 

 

 

Grazie ad Angelo Ruoppolo per avermi comunicato

 

 

 

di questo evento politico-culturale- sociale,

 

 

 

al Videogiornale della tv agrigentina Teleacras,

 

 

 

su una pagina del sito internet di questa televisione agrigentina e siciliana.

 

 

 

Ed io, parte della cittadinanza, ho partecipato,

 

 

 

questo venerdì diciannove di luglio del 2024.

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