di Luigi Pirandello,
l'emergenza idrica di tutta la Sicilia,
un telo bianco con bei nastri di stoffa molto colorati sulla ringhiera e la scritta «Agrigento città di Pirandello e della vergogna».
E seguono queste parole:
«Ci state togliendo la dignità».
Purtroppo non è stato comunicato nella nota stampa,
nel comunicato stampa,
che un premio a cui sto assistendo è un evento ad inviti.
Perché non si scrive in un comunicato stampa «ingresso ad inviti»?
L'anno scorso lo avevano fatto gli organizzatori di questi premi.
Quanto a Paolo Belli,
comincio dalla canzone cantata da Domenico Modugno,
che ha vissuto politicamente e socialmente la politica e la società della mia Agrigento,
è stato consigliere comunale della mia Agrigento,
la mia Agrigento ha il suo monumento dedicato a Domenico Modugno,
su uno dei belvedere della città,
Intanto Paolo Belli ha cantato «Ho voglia di ballare con te»,
la canzone dal titolo «Ho voglia di ballare»,
non seguo quel programma televisivo da anni,
poi «Sotto questo sole»
(quando canterà Francesco Baccini ad Agrigento?!),
quindi «Baby, ti amo».
«Lasciatemi cantare»
di Toto Cutugno,
riarrangiata con ritmi di swing,
di musica swing.
Del 1930, «C'è la luna in mezzo mare».
«Sarà quel che sarà»
di Tiziana Rivale.
Non mi interessa molto di alcune
delle vincitrici di questo riconoscimento,
della direttrice generale della
Fondazione Telethon,
di Francesca Pasinelli,
e del tenente colonnello pilota
dell’Aeronautica militare italiana,
di Ilaria Ragona.
Un po' di più mi interessa di uno dei «riconoscimenti
speciali Mimosa d’oro»
a Laura Anello,
alla giornalista palermitana,
alla presidente della «Fondazione Le vie dei tesori»,
molto meno di Jessica Alessi,
la laureata in Scienze naturali,
la fondatrice dell’Associazione MeRiS – Mediterraneo ricerca e sviluppo,
un ente no profit dedicato alla ricerca sulla conservazione dei
mammiferi marini,
beata lei che si occupa di alcuni mammiferi marini;
ed, inoltre,
non ho sentito parlare
un'ostessa di un ristorante a casa,
in lingua inglese il cosiddetto home restaurant ,
che coniuga la cucina con i riferimenti letterari
dello scrittore agrigentino e giurgintano Luigi Pirandello,
e dello scrittore empedoclino Andrea
Camilleri,
ero poco interessato al premio a Rossana Florio,
alla direttrice dell’Archivio di Stato di
Agrigento e della sezione di Sciacca,
meno a quello a Gisella Mammo Zagarella,
all'ingegnera
ambientale,
all'amministratrice delegata della Calcestruzzi ericina libera,
l'azienda confiscata alla mafia,
molto di più ero interessato al riconoscimento ad Ilaria
Mongiovì,
alla cantante,
all'attrice,
alla vincitrice dell’ultima edizione della
trasmissione tv «Tale e quale show».
E volete visitare,
insieme al mio blog CMTempoLibero,
la Agrigento di Pirandello,
della musica,
persino, magari,
se possibile,
dello swing,
della musica swing,
Buon lavoro dopo la serata a
Gabriella Omodei,
a Giuseppe Moscato,
a lui anche per la direzione
artistica;
a Lia Minio,
alla cantante Beatrice Lodato,
al soprano
Giulia Alletto,
al trombettista Carmelo Salemi.
Ero, dunque, molto interessato al finale della serata,
conclusa da Paolo Belli e dal suo gruppo musicale,
in quasi-inglese dalla sua band,
e sono rimasto abbastanza soddisfatto.
Ed avete mai provato la ricetta della minestra «I sicci»,
la zuppa di seppie di Siculiana (Ag - provincia di Agrigento)
della cuoca e chef Patrizia Carlozzo?
Per quattro persone gli ingredienti sono:
- un kg., un chilo di seppie, per me abbastanza facili da comprare dal pescivendolo Vaianella, di via Gioeni, nel mio centro di Agrigento;
- abbondanti piselli teneri e dolci, facili da comprare, anche al supermercato Carrefour di salita Madonna degli angeli, qui nella mia Agrigento;
- una patata di medie dimensioni
- una cipolla o un cipollotto
- qb di brodo vegetale
- qb di olio extra vergine d'oliva, di olio evo;
- qb di sale
- qb di pepe
- qb di prezzemolo
Facile pulire
bene le seppie togliendo la sacca interna,
gli occhi,
il becco.
la
pelle.
Più difficile conservare il sacchetto dell’inchiostro,
dato che può essere utilizzato,
successivamente,
per preparare una squisita pasta (o risotto) al nero di
seppia,
e chissà se la cucinerò mai.
Facile anche tagliare,
a striscioline,
le seppie ed, a tocchetti,
le loro zampette,
e
non sembra neanche difficile soffriggerli in una casseruola con un po' di cipollotto fresco,
con l’olio di
oliva extra-vergine.
Facile anche aggiungere i piselli,
fare cuocere per qualche minuto,
a fuoco medio.
E salare e pepare.
Ed aggiungere i tocchetti di patata,
coprire con il brodo vegetale.
E fare cuocere una quindicina di minuti.
Curioso aggiungere gli spaghetti tagliuzzati in piccole parti ed ancora non difficile,
una volta cotti,
servire la zuppa.
Ottimo potere aggiungere, a piacere,
anche qualche ciuffo di finocchietto selvatico.
un po' di caciocavallo grattugiato,
li ho.
E da provare anche quanto segue,
benissimo il potere servire la zuppa su una semplice crema di piselli.
E nel giusto periodo dell’anno, chissà quale, si può aggiungere anche del finocchietto selvatico al posto del prezzemolo.
Grazie al giornalista agrigentino Angelo Ruoppolo,
sulla tv agrigentina Teleacras,
su questa televisione agrigentina.
E non mi interessa molto di alcune delle vincitrici dei premi Mimosa d’oro 2024.
Patrizia Carlozzo, lei è
l'ostessa del ristorante a casa,
«Sapori di Girgenti».
Infine, per me qui nella mia Agrigento, lo scorso venerdì, il ventisei di luglio del 2024, su un semplice palco teatrale moderno del cosiddetto Teatro Panoramica dei templi, del palco teatrale di via Panoramica dei templi, molto dopo le otto e mezza della sera estiva, di gran lunga dopo le venti e trenta, il Premio Mimosa d’oro.
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