Il poeta e filologo Francesco Petrarca nasceva il venti di luglio del 1304,
ben settecento e venti anni fa,
ad Arezzo,
e fece pubblicare la prima edizione originale del «Canzoniere»
fra il 1336 ed il 1374.
Con la prima poesia del suo canzoniere,
il sonetto introduttivo «Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono»,
con i primi otto versi:
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond’io nudriva ’l core
in sul mio primo giovenile errore
quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono,
del vario stile in ch’io piango et ragiono
fra le vane speranze e ’l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono.
Dunque le rime,
le rime sparse,
il suono di sospiri,
il cuore,
l'errore giovanile,
un altro uomo rispetto a quel che è,
lo stile,
le speranze vane,
il dolore vano,
l'amore,
la pietà,
il perdono.
Riferimenti, invece,
di Biagio Lauritano proprio anche a questo canzoniere petrarchesco,
ma anche al «Cantico delle creature»
di san Francesco d’Assisi,
alla Divina commedia di Dante Alighieri.
E proprio a Laura,
al «Canzoniere»,
ai «Trionfi»
di Francesco Petrarca,
nell'edizione del saggio «L'umorismo»
di Luigi Pirandello della collana 049 (zeroquarantanove)
di Newton Compton Editori.
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