Su di me - Scompaginando

martedì 3 settembre 2024

Specchi virtuali in «Uno nessuno centomila» in un teatro agrigentino da Pirandello tempo fa - E «Il berretto a sonagli» con Turi Ferro e Pippo Pattavina proprio lì decenni fa - «Una storia moderna - L'ape regina», con sceneggiatura di Ferreri e Festa Campanile, con Ugo Tognazzi, stasera per me da «La moglie a cavallo» di Parise in un chiostro di un museo archeologico - E la musica popolare dei Diapason, il «Fedro» di Platone, «La bella e la bestia», «L'uccello dalle piume di cristallo» di Dario Argento, a cui dovrò rinunciare probabilmente o sicuramente - «Il boom» di Vittorio De Sica, la gastronomia tipica del «Fuatafest», «Eterno Visionario»

Dall'atto unico teatrale «La moglie a cavallo»

 

 

 

di Goffredo Parise,

 

 

 

(dall'Italia, 

 

 

 

dalla Francia, 

 

 

 

del 1963),

 

 

 

il film

 

 

 

la commedia cinematografica, 

 

 

 

il film drammatico,

 

 

 

«Una storia moderna - L'ape regina»,

 

 

 

girato dal regista cinematografico Marco Ferreri, 

 

 

 

che firma anche la sceneggiatura

 

 

 

la sceneggiatura cinematografica non originale,

 

 

 

scritta anche da Rafael Azcona, 

 

 

 

oltre che da Diego Fabbri, 

 

 

 

da Pasquale Festa Campanile, 

 

 

 

da Massimo Franciosa,

 

 

 

impegnati, dunque, anche come sceneggiatori,

 

 

 

come sceneggiatori cinematografici,

 

 

 

per me quasi sicuramente stasera e vi chiedo se,

 

 

 

insieme al mio blog CMTempoLibero,

 

 

 

volete visitare, 

 

 

 

scrivendomelo su CMLibri su X,

 

 

 

già Twitter (mia pagina qua),

 

 

 

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sia attraverso alcune etichette a conclusione di questo testo 

 

 

 

sia tramite tutti i tag alla fine della colonna destra di questo diario in rete, 

 

 

 

elettronico, 

 

 

 

in internet, 

 

 

 

di questo blog,

 

 

 

anche sui film,

 

 

 

sui concerti, 

 

 

 

sul folk siciliano (scrivo di un concerto folk fra alcune righe),

 

 

 

se non cambierò le impostazioni grafiche,

 

 

 

il che è possibile,

 

 

 

ma improbabile,

 

 

 

volete visitare il chiostro del Museo archeologico regionale Pietro Griffo

 

 

 

del Marag,

 

 

 

in contrada San Nicola,

 

 

 

nella Valle dei templi della mia Agrigento,

 

 

 

ma anche Realmonte (Ag - provincia di Agrigento)?

 

 

 

E nel cast cinematografico del film italo-francese «Una storia moderna - L'ape regina» 

 

 

 

l'attore cinematografico Ugo Tognazzi (Alfonso Ercolani), 

 

 

 

l'attrice cinematografica Marina Vlady nel ruolo cinematografico della Regina,

 

 

 

doppiata da Valeria Valeri.

 

 

 

Mentre gli altri attori cinematografici sono stati Riccardo Fellini (Riccardo),

 

 

  

ed Achille Majeroni (la zia Mafalda),







doppiato da Laura Carli;







poi Gian Luigi «Igi» Polidoro (Igi),







continuando con Walter Giller (padre Mariano),







doppiato da Cesare Barbetti;



 

con il noto Nino Vingelli (l'uomo delle pompe funebri),







con Renato Montalbano (l'impiegato della concessionaria),







con John Francis Lane (il prete degli esercizi spirituali,

 

 

 

i quali mi fanno subito pensare a Leonardo Sciascia),







con Mario Giussani (Ribulsi),







con Ugo Rossi,







con Luigi Scavran,

 

 

 

con Pietro Tattanelli (don Giuseppe, 

 

 

 

lo zio),







con  le attrici cinematografiche Linda Sini (la madre superiora),







con Vera Ragazzi (la zia Jolanda),







con Elvira Paoloni (la vecchia cameriera),







con Edvige Rocco,







con Jacqueline «Jaqueline» Perrier,

 

 

 

con Melissa Drake (Maria Costanza).




La colonna sonora cinematografica è stata scritta da un compositore, 

 

 

 

il cui nome mi è completamente nuovo, 

 

 

 

da Teo Usuelli.

 

 

 

La fotografia cinematografica è di Ennio Guarnieri;

 

 

 

il montaggio cinematografico di Lionello Massobrio;

 

 

 

la scenografia cinematografica di Massimiliano Capriccioli;

 

 

 

i costumi cinematografici di Luciana Marinucci;

 

 

 

il trucco cinematografico di Nilo Jacoponi.



Mi sembrerà un film anticonvenzionale? 

 

 

 

Noterò i temi e lo stile fortemente anti-cattolico? 

 

 

 

E giudicherò e noterò in qualche modo Marina Vlady? 

 

 

 

Avrà meritato, secondo me, 

 

 

 

il premio come miglior interprete femminile,

 

 

 

come migliore attrice, 

 

 

 

al Festival di Cannes?

 

 

 

E chissà se riuscirò ad arrivare, 

 

 

 

dopo, 

 

 

 

al concerto gratuito del gruppo di musica popolare siciliana, 

 

 

 

di musica folk siciliana, 

 

 

 

dei Diapason,

 

 

 

in piazza Umberto I,

 

 

 

nel centro di Realmonte,

 

 

 

Diapason su cui vi avevo già scritto anni fa.

 

 

 

Buon lavoro a Beniamino Biondi,

 

 

 

a Giuseppe Avenia

 

 

 

a Roberto Sciarratta

 

 

 

al Parco Valle dei templi.




Grazie alla pagina «Valle dei templi»

 

 

 

di AgrigentoOggi, 




al «Portale Cinema»

 

 

 

dell'enciclopedia in rete Wikipedia.  

 

 

 

Per me quasi certamente «Una storia moderna - L'ape regina» 

 

 

 

oggi, stasera, 

 

 

 

questo martedì ventisette di agosto di questo 2024,

 

 

 

spero in orario,

 

 

 

fra meno di tre ore,

 

 

 

alle ventuno,

 

 

 

alle nove della sera estiva,

 

 

 

di questa serata d'estate di fine agosto.

 

 

 

Così come, 

 

 

 

in questa serata, 

 

 

 

alla stessa ora,

 

 

 

il concerto gratuito dei Diapason a Realmonte.

 

 

  

Mi chiedo, peraltro,







se ci sarà una nuova data della lettura, 







del commento,

 

 

 

 

del «Fedro»

 

 

 

di Platone,

 

 

 

sul palco moderno di via Panoramica dei templi,

 

 

 

qui nella Valle dei templi della mia Agrigento,

 

 

 

non molto vicino al fu tempio di Giunone,

 

 

 

al tempio di Atena,

 

 

 

ma anche al tempio della Concordia.

 

 

 

Purtroppo dovrò, 

 

 

 

quasi sicuramente, 

 

 

 

rinunciare al film «La bella e la bestia»,

 

 

 

al «Cinemammare»,

 

 

 

al «Nodo Ammare»,

 

 

 

del Lido Rossello,

 

 

 

del Lido Russello,

 

 

 

ugualmente a Realmonte.

 

 

 

Non potrò andare sicuramente, invece, 







alla proiezione cinematografica in un cinema vero,







a Castrofilippo (qui nell'Agrigentino),







del film horror «L'uccello dalle piume di cristallo»

 

 

 

di Dario Argento,

 

 

 

con Enrico Maria Salerno,

 

 

 

con Tony Musante,

 

 

 

con Suzy Kendall,

 

 

 

con Umberto Raho,

 

 

 

con la colonna sonora cinematografica di Ennio Morricone,

 

 

 

a tre euro e cinquanta centesimi,

 

 

 

con «Cinema Revolution»,

 

 

 

vietato a chi è molto più piccolo di me,

 

 

 

vietato ai minori di quattordici anni,

 

 

 

all'ePlanet Cinema del centro commerciale «Le vigne»

 

 

 

di Castrofilippo.

 

 

 

E settimane fa potevo uscire da casa con la raccomandazione di usare la mascherina 😷 ed adottare tutte le precauzioni, 

 

 

 

potevo andare a vedere gratis il film, 

 

 

 

la commedia cinematografica, 

 

 

 

«Il boom» 

 

 

 

di Vittorio De Sica, 

 

 

 

con Alberto Sordi nel ruolo del piccolo imprenditore che accetta di vendere un occhio pur di guadagnare una cifra che gli permetta di fare la bella vita,

 

 

 

e ne ho visto poco, purtroppo, 

 

 

 

soltanto il finale cinematografico.



L'attore cinematografico italiano Alberto Sordi sarebbe stato Giovanni Alberti, 

 

 

 

un aspirante palazzinaro negli anni del boom economico, 

 

 

 

sarebbe stato fortemente indebitato a causa del suo elevato tenore di vita. 

 

 

 

Si sarebbe sforzato di mantenere a tutti i costi questo tenore di vita eccessivo per soddisfare la bella e frivola moglie Silvia. 

 

 

 

Dopo che, impossibilitato a restituire un prestito, 

 

 

 

avrebbe chiesto aiuto finanziario a parenti e presunti amici ricevendo solo rifiuti, 

 

 

 

inaspettatamente la moglie del ricco costruttore Carlo Bausetti gli avrebbe proposto per una grossa cifra di vendere un occhio al marito, 

 

 

 

che ne aveva perso uno in un incidente.




Che vicenda triste, 
 
 
 
aggiungo io.
 
 
 
Ero stato, 
 
 
 
isolandomi moltissimo, 
 
 
 
anche quella volta al chiostro del Museo Griffo di Agrigento. 
 
 
 
Lì, infatti, potevo isolarmi benissimo ed avevo la mia mascherina 😷 contro la diffusione del Covid. 
 
 
 
Dopo ero andato in corso della Repubblica, 
 
 
 
a Ravanusa (Ag - provincia di Agrigento), 
 
 
 
per il «Fuatafest», 
 
 
 
per la fuata ravanusana senza glutine, 
 
 
 
una sorta di pizza 🍕, 
 
 
 
molto più che una pizzetta, 
 
 
 
molto più di un cuddiruni, 
 
 
 
sicuramente non una focaccia.

 

 

 

E non ho ancora visto un film di Michele Placido, 

 

 

 

«Eterno Visionario»,

 

 

 

ancora non uscito,

 

 

 

a quanto mi risulta,

 

 

 

sulla vita di un premio Nobel per la letteratura, 

 

 

 

su Luigi Pirandello, 

 

 

 

ed una sequenza sarebbe stata girata al teatro Pirandello del mio centro di Agrigento, 

 

 

 

la scena delle prove e poi della prima messinscena dei «Sei personaggi in cerca d’autore»

 

 

 

con relativi fischi del pubblico e lancio di monetine sul palco (pubblico con comparse agrigentine) 

 

 

 

e nella finzione avrebbero contestato il drammaturgo al grido di «Manicomio, manicomio»

 

 

 

Avrebbe interpretato la madre l’attrice cinematografica Guia Jelo, 

 

 

 

ed io non l'ho ancora vista mai, 

 

 

 

in passato la avrebbe interpretata, 

 

 

 

in questo ruolo in teatro, 

 

 

 

a quanto pare proprio con Michele Placido. 

 

 

 

E chissà se ci sono almeno audio della attrice Jone Frigerio, 

 

 

 

che avrebbe lavorato nei «Sei personaggi in cerca d'autore»,

 

 

 

sotto la regia del drammaturgo Luigi Pirandello; 

 

 

 

la Frigerio avrebbe partecipato ad «I bambini ci guardano»,

 

 

 

a questo film, 

 

 

 

che sarebbe del 1943, 

 

 

 

con Vittorio De Sica,

 

 

 

e mi chiedo se Beniamino Biondi lo sceglierà per le rassegne cinematografiche dei prossimi mesi.

 

 

 

Buon ricordo, inoltre, 

 

 

 

del «presunto fiasco»

 

 

 

della prima messinscena dei «Sei personaggi in cerca d'autore»

 

 

 

avvenuto in realtà, 

 

 

 

come è notissimo, 

 

 

 

al teatro Valle di Roma, 

 

 

 

e non ricordavo che sarebbe avvenuto il nove di maggio del 1921.

 

 

 

Specchi virtuali, invece, 

 

 

 

in «Uno nessuno centomila»,

 

 

 

al Teatro Pirandello di Agrigento, 

 

 

 

dal romanzo di Luigi Pirandello.

 

 

 

E poi un «pavoncello» 

 

 

 

da parte di Marianella Bargilli (che faceva riferimento a «L'importanza di chiamarsi Ernesto» 

 

 

 

di Oscar Wilde) 

 

 

 

con un divano rosso in scena.

 

 

 

Ed «Il berretto a sonagli» 

 

 

 

di Luigi Pirandello, 

 

 

 

con Turi Ferro, 

 

 

 

con Pippo Pattavina, 

 

 

 

con il Teatro Stabile di Catania, 

 

 

 

proprio lì decenni fa, 

 

 

 

alla presenza del presidente della Repubblica dell'epoca, 

 

 

 

di Oscar Luigi Scalfaro,

 

 

 

io me lo ricordo ancora.

 

 

 

Grazie a Lorenzo Rosso, 

 

 

 

che ne aveva scritto sulla pagina «Cultura»

 

 

 

di AgrigentoOggi, 

 

 

 

ed a Domenico Vecchio, 

 

 

 

anche lui ne aveva scritto sul suo sito internet d'informazione, 

 

 

 

su AgrigentoOggi, 

 

 

 

sulla pagina AgrigentoOggi Tv, 

 

 

 

ed, infine, grazie ad una televisione agrigentina che non esiste più, 

 

 

 

ad AgrigentoTv, 

 

 

 

una delle televisioni agrigentine fino ad alcuni anni fa.

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