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lunedì 8 settembre 2025

Le molte anime travolte agli Inferi nei primi versi dell'«Iliade», i cani e gli uccelli, Ecuba, Cassandra, Andromaca, Polissena, Elena, «Donne di Troia» di Aurora Miriam Scala - Quando più spettacoli sperimentali a pagamento al Teatro Pirandello?

«Cantami, o Diva, del pelide Achille

l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.»

 

 

 

Questi sono i versi dal primo al 7 del poema epico «Iliade»,

 

 

 

attribuito ad Omero,

 

 

 

nella traduzione di Vincenzo Monti,

 

 

 

versi poetici che CMEpica, CMPoesie, CMLibri

 

 

 

ha letto.

 

 

 

L'Orco è l'altro nome per l'Ade,




per gli Inferi.




Le alme sono le anime.




Gli augelli sono gli uccelli nell'italiano antico.




In greco antico:




«Μῆνιν ἄειδε θεὰ Πηληιάδεω Ἀχιλῆως

οὐλομένην, ἥ μυρί’ Ἀχαιοῖς ἄλγε’ ἔθηκε,
πολλὰς δ’ ἰφθίμους ψυχὰς Ἄιδι προίαψεν
ἡρωων, αὐτοὺς δὲ ἐλώρια τεῦχε κύνεσσιν
οἰωνοῖσί τε πᾶσι, Διὸς δ’ἐτελείετο βουλή,
ἐξ οὗ δὴ τὰ πρῶτα διαστήτην ἐρίσαντε

Ἀτρείδης τε ἄναξ ἀνδρῶν καὶ δῖος Ἀχιλλεύς.»

 

 

 

θεὰ - Theà - 

 

 

 

è la dea.

 

 

 

Ecuba, Cassandra, Andromaca, 

 

 

 

la poco nota Polissena, 

 

 

 

ma anche Elena,

 

 

 

nella rappresentazione teatrale «Donne di Troia»

 

 

 

di Aurora Miriam Scala.




Grazie a Wikipedia.

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