Su Andrea Camilleri stavo leggendo il trentuno dicembre del 2019 o qualche giorno prima «Camilleri fra le attrazioni 2020» di Salvatore Lo Iacono
e «Addio al papà di Montalbano E la cultura perde anche Tusa» sul Giornale di Sicilia.
Nel secondo articolo citati i libri camilleriani «Km 123» della Mondadori, dei novant'anni dei Gialli Mondadori, «L'altro capo del filo», «Il ladro di merendine» e il primo Commissario Salvo Montalbano,
libri Sellerio come «Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano», «Un mese con Montalbano» e «Gli arancini di Montalbano».
Ma anche Livia, Luca Zingaretti, Manuel Vazquez Montalban, il commissario Maigret e Maurizio Costanzo. E non sapevo che lo scrittore empedoclino fosse autore delle serie tv italiane del tenente Sheridan e di Maigret.
Il suo primo libro «Il corso delle cose».
Primi libri Sellerio, invece, «La strage dimenticata», «La stagione della caccia», «Il birraio di Preston», «Un filo di fumo» e «La concessione del telefono».
Citato anche un libro che mi è stato regalato, «I sogni di Camilleri».
Nell'articolo di Lo Iacono, invece, si annunciava l'ultimo capitolo del Commissario Montalbano della Sellerio, «Riccardino» e un altro inedito, «Fabbrica di una scrittura» su una conversazione con la sua collaboratrice Valentina Alferj.
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