San Giuseppe uomo giusto con gli stessi sogni di Dio (ad essere precisi San Giusppe uomo giusto con gli stessi sogni di Dio).
Ermes Ronchi definisce il padre di Gesù uomo dei sogni e delle mani callose, l'ultimo patriarca dell'antico Israele.
Dunque l'antico Israele, Israele.
Ed è molto pratico nelle sue analisi il frate friulano: È l'unico modo [ripudiarla in segreto] che ha trovato per salvare Maria dal rischio della
lapidazione, perché la ama, lei gli ha occupato la vita, il cuore,
perfino i sogni.
Ed anche divertente con l'amore è sempre un po' fuorilegge.... fra parentesi.
Un po' francese con la parola escamotage (chissà se sia davvero una parola d'oltralpe).
E mi fa riflettere sul fatto che Giuseppe non parlerebbe mai nei Vangeli.
Non ci avevo pensato: Giuseppe che non parla mai, di cui il vangelo non ricorda neppure una
parola, uomo silenzioso e coraggioso, concreto e libero, sognatore.
E passa agli ingredienti della ricetta del sognare - fra cui la fantasia:
Ci vuole coraggio per sognare, non solo fantasia.
E poi la solita solfa che ci ripete da anni: Significa non accontentarsi del mondo così com'è.
Prima di citare William Shakespeare con La materia di cui sono fatti i sogni è la speranza.
E, secondo voi, il vostro blogger, laureato in Lingue con letteratura inglese studiata, non poteva cercare su Ecosia questa frase?
Risposta della ricerca: La tempesta shakespeariana, Prospero, atto IV, scena I.
Padre Ermes ci ricorda i quattro sogni incompleti di Giuseppe, una profezia troppo breve, e, francamente, non ci avevo mai pensato.
E cita il cardinale John Henry Newman che aveva tanto spazio ed un'aula nella mia ex Università, la Cattolica di Milano.
Le letture sono Isaia 7, 10 - 14; il Salmo 23;
la Lettera ai Romani di San Paolo (Romani 1, 1 - 7);
Commento di giovedì diciannove dicembre 2019.
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