Sono davvero dispiaciuto del fatto che il Convegno internazionale di studi pirandelliani lascia nuovamente Agrigento.
Ve ne avevo scritto quest'estate e potete leggere quanto avevo scritto tramite il tag Convegno studi pirandelliani, Cnsp, Centro nazionale studi pirandelliani e Centro studi pirandelliani qui sotto a fine articolo.
Se è molto difficile la sopravvivenza, almeno ad Agrigento, del convegno annuale di studi pirandelliani, proviamo ad ipotizzare la sede, che potrebbe essere ad esempio Roma,
città pirandelliana.
Chi potrebbe sostenere a Roma questo convegno?
E forse la «accanita e intollerabile insofferenza verso il Centro»,
il Centro nazionale studi pirandelliani, «manifestata dai vertici delle istituzioni locali»,
potrebbe essere superata con un nuovo sindaco di Agrigento che potrebbe essere Franco Miccichè o Marcella Carlisi.
Dispiace che «il trasferimento dell’edizione 2020» del Convegno internazionale di studi pirandelliani, «già presentato l’anno scorso e ampiamente programmato per il prossimo dicembre» avvenga «a prescindere dalla emergenza Covid19, a causa della quale si prevederà di realizzarlo eventualmente secondo altre modalità o di posticiparlo». Ed il convegno si terrà in rete oppure sarà posticipato a inizio giugno o in estate? Chissà, vedremo.
Dispiace moltissimo leggere che il «nostro Centro, che non intende rinunciare alla propria missione, in questi anni è stato marginalizzato se non addirittura snobbato, costringendo i soci e il presidente Stefano Milioto a sforzi sovrumani» per assicurare alla città di Agrigento «il mantenimento dell’evento annuale, sintesi di tutte le competenze dedicate allo studio di questo straordinario autore», Luigi Pirandello.
Lo si può rendere molto meno marginale con la collaborazione con la Strada degli scrittori di Felice Cavallaro e con una organizzazione con altro sindaco sia ad Agrigento sia a Roma cercando di diminuire notevolmente i costi di organizzazione locali «spalmandoli» su più luoghi?
E il Parco Valle dei templi sarebbe davvero il Parco di Agrigento e direbbe finalmente sì a un'edizione rinnovata di questo convegno di studi organizzato in collaborazione con la Strada degli scrittori e, magari, la Treccani?
Sosterrà l'iniziativa e non sporadicamente? Si potrebbe fare in modo che il convegno agrigentino di studi pirandelliani sia organizzato con un guadagno e con «risorse economiche» che arrivano?
Potrebbe essere una soluzione per restituire alla nostra città di Agrigento ed alla Agrigento dei turisti e del mondo, e alla nostra collettività, alla collettività mondiale, questo patrimonio culturale ed economico e rivendicarne la irrinunciabilità, magari anche con un dialogo ed una collaborazione con l'Efebo d'oro per un focus ogni anno su Pirandello ed il cinema, a costi economici ridotti, per fare ritornare in parte queste due manifestazioni ad Agrigento.
Sarebbe forse un ottimo modo per ricordare Enzo Lauretta, che lo aveva organizzato e un grande lavoro economico-culturale che l’assemblea dei soci del Cnsp, del Centro nazionale studi pirandelliani avrebbe per l’«interesse prioritario della diffusione dell’opera pirandelliana» e la «preservazione della memoria di questa felice intuizione da parte del prof. Enzo Lauretta, padre nobile del Centro e appassionato cultore del Premio Nobel agrigentino».
Infine sappiate che tramite i tag qui sotto a fine articolo potete leggere moltissimo altro.
Grazie a Grandangolo su Agrigento notizie gratis.
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