Su di me - Scompaginando

domenica 24 aprile 2022

Il «corpo deforme» in «Mia moglie e il mio naso» di «Uno, nessuno e centomila» di Pirandello

Quasi si comincia con il ventottenne Vitangelo Moscarda in «Mia moglie e il mio naso» 

 

 

 

del Libro primo del romanzo «Uno nessuno centomila» 

 

 

 

di Luigi Pirandello con una «sciagura», 

 

 

 

un corpo, «un corpo deforme», e gli sciocchi:

 

 

 

«Per cui m'era stato facile ammettere e sostenere quel che di solito ammettono e sostengono tutti coloro che non hanno avuto la sciagura di sortire un corpo deforme: che cioè sia da sciocchi invanire per le proprie fattezze».

 

 

 

E poi la moglie che gli toglie ogni speranza, anche la stizza e il naso, quel famoso naso, 

 

 

 

ma pure le sopracciglia, le orecchie, le mani

 

 

 

le dita, il dito mignolo:

 

 

 

«Vide forse mia moglie molto più addentro di me in quella mia stizza e aggiunse subito che, se riposavo nella certezza d'essere in tutto senza mende, me ne levassi pure, perché, come il naso mi pendeva verso destra, così...

- Che altro?

Eh, altro, altro! Le mie sopracciglia parevano sugli occhi due accenti circonflessi ^, ^, le mie orecchie erano attaccate male, una più sporgente dell'altra; e altri difetti...

- Ancora?

Eh sì, ancora: nelle mani, al dito mignolo;




ed altre parole.




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