Avevo perso il primo appuntamento e probabilmente ed ho perso anche
il secondo della nuova rassegna del Museo archeologico regionale siciliano Pietro Griffo ad Agrigento,
in sala Fazello, dove è stato presentato circa due ore fa «Paesaggi del Belìce. Gli anni del prima e post terremoto fino ai nostri giorni» a cura di Giuseppe Maiorana
e della Rete museale e naturale belicina (di una fondazione molto nota ed importante,
la Fondazione Orestiadi),
un «racconto» a quanto sembra, racconto corale - pare - della Valle del Belìce che racchiude in un’unica cornice
i venticinque siti (musei, riserve naturali, parchi archeologici e luoghi della cultura) aderenti alla Rete;
sarebbe anche un racconto di comunità, un ritratto e, forse, persino un affresco spesso dimenticato
di una storia, una storia eccentrica
animata da uomini, donne e territori che si confrontano e si scontrano
con il paesaggio.
Sembrerebbe che ci siano anche più pezzi di storia del Belice:
dagli anni Cinquanta del Novecento quando le popolazioni «depresse», sarebbero state disorientate da improbabili meccanismi burocratici farraginosi
e coinvolte nella lotta per l’affermazione
dei diritti,
sostenuta dal sociologo e pedagogista Danilo Dolci;
lotta che sboccò nel 1967 nella marcia corale
per la pace, in Sicilia occidentale.
Poi la terra tremò, il sisma del 1968 buttò a terra molto, interruppe il lavoro consueto, le speranze di buon cambiamento.
Ci furono sindaci come Ludovico Corrao - era stato molto noto -
a Gibellina o Vito
Bellafiore - a me sconosciuto finora -
a Santa Ninfa (Tp - provincia di Trapani), o sociologi come Lorenzo Barbera, che non conoscevo.
Il volume – a cui hanno contribuito Giuseppe Maiorana, presidente della Rete museale e naturale belicina (non sapevo che esistesse);
Giulia Casamento, Enza Messana, Paolo Madonia, Giuseppe Salluzzo, Mario Mattia, tutti a me sconosciuti –
analizza il contesto del paesaggio belicino ma anche gli aspetti geologici e sismici;
si occuperebbe di particolari momenti, di momenti storici
come la vita nelle baracche, l’esodo
e la nascita delle nuove comunità
dopo il terremoto.
Grazie alla pagina «Cultura»
di Grandangolo.
«Paesaggi del Belice» era stato presentato oggi, giovedì venti di aprile di questo 2023,
alle diciassette e trenta,
ma oramai non riesco più ad arrivarci.
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