Oggi pomeriggio ho visto un film,
il film omonimo,
dal romanzo,
dal romanzo storico,
che era stato in vacanza in una città di origine della mia famiglia da parte paterna,
con Dacia Maraini,
con Enzo Siciliano,
con l'attrice Monica Vitti,
con Cesare Garboli,
ma anche nella Agrigento letteraria e dei set cinematografici del passato,
e Ciccio Ingrassia (don Lollò),
fra diverse righe capirete perché,
anche la Siculiana dei set cinematografici del passato.
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questo mio contributo testuale
con i cancelletti,
fra cui #CMRomanzi.
Sto continuando con un altro mio excursus letterario, dunque,
dopo avere guardato in televisione,
grazie al ripetitore televisivo della Rupe Atenea,
qui nella mia Agrigento,
il film in bianco e nero «La ciociara»,
del 1960,
con soggetto cinematografico proprio da questo romanzo italiano «La ciociara»,
con sceneggiatura cinematografica non originale di Cesare Zavattini;
con la regia cinematografica di Vittorio De Sica,
un lavoro con attori cinematografici che non ho visto oggi nel film,
con Jean-Paul Belmondo (Michele,
anche grazie a questo personaggio cinematografico ho trovato il titolo del film),
doppiato da Achille Millo,
con Carlo Ninchi (Filippo,
il padre di Michele),
che assume la voce di Corrado Gaipa;
con Raf Vallone (Giovanni),
con Andrea Checchi (il federale),
con doppiaggio cinematografico di Riccardo Cucciolla,
con Franco Balducci (il tedesco nel pagliaio);
sappiate anche che ho cominciato a vedere questa pellicola italiana quasi al termine,
al momento della trama con il pianto fra madre e figlia.
E non avevo visto neanche Luciano Pigozzi (lo scimmione);
per continuare con gli attori cinematografici non-visti,
non avevo visto neppure Vincenzo Musolino (il piccolo),
e neanche Ettore Mattia (il passeggero sul treno),
neppure Renato Salvatori (Florindo il camionista),
chissà come ha recitato Mario Frera (Peppuccio);
infine, non ho sentito neanche la voce di un attore cinematografico che non ho visto,
di Curt Lowens (l'ufficiale tedesco della batteria contraerea).
Inoltre, capeggia il cast cinematografico femminile l'attrice cinematografica Sophia Loren (Cesira,
la madre),
una delle poche attrici che ho visto in questo film europeo,
che mi ha permesso di trovare il titolo della pellicola;
segue Eleonora Brown (Rosetta,
la figlia,
un grado di parentela che mi ha consentito di cercare e trovare il titolo del film);
continuano il sestetto di attrici cinematografiche Emma Baron (Maria),
la nota Pupella Maggio (una contadina),
poi Bruna Cealti (una sfollata),
anche Antonella Della Porta, la madre impazzita.
Questo film drammatico di guerra è stato realizzato anche con gli effetti speciali di Serse Urbisaglia,
con la fotografia cinematografica di Gábor Pogány;
con il montaggio cinematografico di Adriana Novelli;
con la scenografia cinematografica di Gastone Medin;
con i costumi cinematografici di Elio Costanzi.
Film visto sul digitale terrestre delle province di Agrigento,
a «Film story»
di Euro Tv,
il canale di un gruppo televisivo italiano,
su una televisione di Pietraperzia (En - provincia di Enna),
su Canale 97.
«Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino»
(1881),
che non ho ancora letto pienamente,
fu scritto da Comencini insieme a Suso Cecchi d'Amico (1914-2010).
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