Der Arbeiter, der Assistent also, ist angewiesen auf die Arbeitsmittel, die vom Staat zur Verfügung gestellt werden; er ist infolgedessen vom Institutsdirektor ebenso abhängig wie ein Angestellter in einer Fabrik: – denn der Institutsdirektor stellt sich ganz gutgläubig vor, daß dies Institut „sein“ Institut sei, und schaltet darin, – und er steht häufig ähnlich prekär wie jede „proletaroide“ Existenz und wie der assistant der amerikanischen Universität.
Der Arbeiter è il lavoratore;
ein Angestellter è un impiegato,
in queste righe del saggio «La scienza come professione»,
nato testo di una conferenza del 1917,
pubblicato nel luglio del 1919.
Ieri vi avevo scritto della fabbrica qui.
Altri scrittori che avevano scritto della fabbrica sono stati Charles Dickens e Paolo Volponi.
Il «disincantamento del mondo»
o «disincanto del mondo»
è una definizione del sociologo,
del sociologo tedesco Max Weber,
che era scomparso il quattordici di giugno del 1920,
l'anno dell'influenza chiamata la Spagnola:
Die zunehmende Intellektualisierung und Rationalisierung bedeutet also nicht eine zunehmende allgemeine Kenntnis der Lebensbedingungen, unter denen man steht. Sondern sie bedeutet etwas anderes: das Wissen davon oder den Glauben daran: daß man, wenn man nur wollte, es jederzeit erfahren könnte, daß es also prinzipiell keine geheimnisvollen unberechenbare Mächte gebe, die da hineinspielen, daß man vielmehr alle Dinge – im Prinzip – durch Berechnen beherrschen könne. Das aber bedeutet: die Entzauberung der Welt. Nicht mehr, wie der Wilde, für den es solche Mächte gab, muß man zu magischen Mitteln greifen, um die Geister zu beherrschen oder zu erbitten. Sondern technische Mittel und Berechnung leisten das. Dies vor allem bedeutet die Intellektualisierung als solche.
Mi chiedo e vi chiedo: possibile un reincantamento del mondo,
nuova magia magari?
Max Weber era nato,
invece,
il ventuno di aprile del 1864.
E quando mi occuperò del principale degli studi di Weber,
«L'etica protestante e lo spirito del capitalismo»?
Buona lettura anche del romanzo «Il fu Mattia Pascal»
e della novella «La trappola»,
entrambi di Luigi Pirandello.
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