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domenica 21 maggio 2023

#AlmanaccoTeatrale La prima di «Liolà» in napoletano il ventuno di maggio del 1935 - Ma anche la campagna agrigentina con i fichidindia, i mandorli e gli ulivi - che diventa costiera amalfitana

«Campagna agrigentina, oggi» scriveva Luigi Pirandello sul copione.




«'Nfunnu, campagna cu ficudinnia, mènnuli, olivi» nel «Prim' attu» della versione in agrigentino, in siciliano. 




E, poi, Pirandello precisava nell'atto primo del «Liolà» in italiano, aggiungendo anche il particolare dei fichidindia

 

 

 

dei mandorli e di una varietà specifica 

 

 

 

di ulivi: «In fondo, campagna con ceppi di fichidindia, mandorli e olivi saraceni».

 

 

 

L'almanacco letterario e teatrale, invece, con Peppino De Filippo

 

 

 

già nella riduzione della «commedia campestre in tre atti», della commedia teatrale «Liolà»

 

 

 

adattata da lui,

 

 

 

dalla novella

 

 

 

dalla novella pirandelliana,

 

 

 

trasposta in lingua napoletana e in scena il ventuno di maggio del 1935 a Milano al Teatro Odeon (esiste ancora e poco tempo fa era il Cinema Teatro Odeon, in via Santa Radegonda in centro vicino al Duomo, ma ora sarebbe diventato soltanto un cinema, per quanto so, e sarebbe stato «spazzato via» il teatro). 

 

 

 

Con Eduardo De Filippo (don Emilio che, qui, prenderebbe il posto del don Simone pirandelliano), 

 

 

 

ma anche con Peppino De Filippo (Liolà) e Titina De Filippo (Tuzza). 


 

 

La campagna agrigentina è sostituita dalla costiera amalfitana e purtroppo non sono riuscito finora a trovare il testo dell'adattamento e riduzione di Peppino De Filippo.

 

 

 

E da Milano, da Napoli e dalla costiera amalfitana 

 

 

 

volete visitare Agrigento

 

 

 

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Grazie a Luigi De Filippo su PirandelloWeb

 

 

 

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