Gli ingredienti per questa versione della caponata agrigentina sono:
due melanzane,
un peperone giallo,
un peperone rosso,
una cipolla,
una costa di sedano,
duecento e cinquanta grammi di passata di pomodoro;
due cucchiai di capperi,
di capperi piccoli,
cento e cinquanta grammi di olive verdi;
due cucchiai di uvetta sultanina;
mezzo bicchiere di aceto;
due cucchiai di zucchero,
qualche foglia di basilico,
un cucchiaio di pinoli,
olio extravergine d’oliva,
il sale,
il pepe quanto basta.
E passiamo al procedimento.
Come abbiamo potuto certamente notare dagli ingredienti,
la versione della caponata che si usa ad Agrigento prevede l’integrazione della ricetta con i peperoni e l’uvetta sultanina che attribuiscono un sapore più deciso e un’accentuazione dell’agrodolce.
Come sempre, iniziamo con il preparare i vari ortaggi.
Laviamo le melanzane e tagliamole a cubetti,
saliamole leggermente e mettiamole a scolare in uno scolapasta per almeno mezz’ora in modo che possano perdere il sapore amaro della loro acqua.
Laviamo i peperoni ed eliminiamo i filamenti interni e i semi (ma perché dato che sono buonissimi?),
quindi tagliamoli a listarelle di circa due centimetri.
Puliamo il sedano e la cipolla e tagliamo entrambi a rondelle sottili.
Sciacquiamo i capperi e denoccioliamo le olive.
Bagniamo l’uvetta sultanina in una ciotolina mentre ci dedichiamo alle altre preparazioni.
Trascorsa la mezz’ora di tempo, strizziamo bene i cubetti di melanzane e friggiamoli in una padella antiaderente dove avremo fatto scaldare l’olio necessario.
Facciamo scolare su un foglio di carta per fritti e mettiamoli da parte.
Ora dedichiamoci al soffritto della cipolla e del sedano che dovremo far rosolare in un paio di cucchiai d’olio,
preferibilmente in una casseruola di coccio.
Ricordiamo di lasciar riposare anche la caponata agrigentina un paio d’ore prima di servirla.
E grazie a Roberta Jerace su «La legge per tutti».
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