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Visualizzazione post con etichetta Luigi Pirandello. Mostra tutti i post
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venerdì 16 maggio 2025

Dopo l'«Inverdurata» di Pachino con i mosaici di pomodoro igp ed altro la Agrigento di Akragas e Girgenti rimarrà là in altra forma, magari con Falaride ed il toro, Terone, Pindaro, l'Empedocle anche omo con Parmenide e Pausania, la sua filosofia ed eredità, la Girgenti letteraria di Goethe e pirandelliana?

Mi chiedo:



rimarrà,



forse,



in altra forma,



la mia Agrigento a Pachino (Sr - provincia di Siracusa)



dopo i mosaici dell'Inverdurata,



con i pomodori di Pachino igp,
 
 
 
con le zucchine, 
 
 
 
con gli agrumi, 
 
 
 
con il sedano, 
 
 
 
con le cipolle,



festa delle verdure - e degli agrumi - 
 
 
 
che ha cercato di raccontare,



attraverso colori e profumi della terra siciliana,



la storia e chissà se anche l'identità agrigentina?



Dalle radici elleniche, greche e pagane di Akragas,



suppongo anche con il tiranno Falaride,



con il suo toro malvagio e perverso, crudele;



con Terone;



con la filosofia di Empedocle,



anche omosessuale,



aveva avuto relazioni omosessuali con Parmenide,



con Pausania di Gela;



al fermento letterario di Girgenti,



spero della Girgenti letteraria di Johann Wolfgang von Goethe,



di Luigi Pirandello?



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Grazie ad Elio Di Bella, 
 
 
 
su AgrigentoOggi.

mercoledì 14 maggio 2025

«Il capretto nero» di Pirandello con un libro-guida turistica tedesco, l'Inghilterra della figlia di un sir, la Girgenti di un fu hotel, la Akragas antica, i mandorli in fiore, il mare del Canale di Sicilia

Nella novella «Il capretto nero»



di Luigi Pirandello c'è uno dei libri - guide turistiche Baedeker,



che esistono ancora,



c'è il riferimento all'Inghilterra,



c'è un altro riferimento,



un ulteriore riferimento,



ad un nobile inglese, britannico,



c'è la Sicilia,



c'è Girgenti,



ci sono gli avanzi dell'antica città dorica di Akragas,



nella Valle dei templi della mia Agrigento.



Ci sono i mandorli in fiore,



con i fiori bianchi.



C'è il Canale di Sicilia,



il mare africano,



che è anche il Mar Mediterraneo,



il mare europeo.



C'è l'Hôtel des Temples,



che oggi è sede della Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento,



una delle sedi del Polo universitario di Agrigento,



la più bella.



La «misera cittaduzza d'oggi»



forse sarà tanto povera come altre,



forse meno di altre,



ma sa essere affascinante



- ed ha inglobato questo albergo e grand'hotel,



che non è più in piena ed aperta campagna,



ma,



comunque,



in luogo pur sempre «amenissimo»:



«Lo scorso aprile, seguendo il solito itinerario tracciato dal Baedeker per un viaggio in Italia, Miss Ethel Holloway, giovanissima e vivacissima figlia di Sir W. H. Holloway, ricchissimo e autorevolissimo Pari d'Inghilterra, capitò in Sicilia, a Girgenti, per visitarvi i maravigliosi avanzi dell'antica città dorica. Allettata dall'incantevole piaggia tutta in quel mese fiorita del bianco fiore dei mandorli al caldo soffio del mare africano pensò di fermarsi piú d'un giorno nel grande Hôtel des Temples che sorge fuori dell'erta e misera cittaduzza d'oggi, nell'aperta, campagna, in luogo amenissimo».



«Il capretto nero» pirandelliano



dalla raccolta «Novelle per un anno»,



le novelle pirandelliane.

lunedì 12 maggio 2025

Ah, Leone XIV, le parole e le punture di spillo delle linguacce disarmate👅 👅! Poveri rapper disoccupati! La «provocazione» di Jovanotti - Lorenzo Cherubini, il cui papà mi risulta abbia lavorato in Vaticano - Contribuiranno a togliere le armi alla Terra? 🌏 🌍 Se arrivassero gli ufo? E chi ha grandissima difficoltà a purificare la conunicazione dall'aggressività perché ha subito dolori enormi quanto grattacieli? Magari è possibile che perdoni, ma non è davvero molto difficile? Da tentare sicuramente

Ah,



caro Leone XIV,



le parole e le punture di spillo delle linguacce satireggianti 👅 👅 disarmate!



Contribuiranno «a disarmare la Terra»? 🌏 🌍



E se arrivassero ufo ed alieni?



Chi ha grandissima difficoltà a disarmare la comunicazione, 



a purificarla dall'aggressività, 



a disarmare le parole perché ha subito angherie e dolori enormi quanto grattacieli? 



Magari è possibile che perdoni, 



ma non è davvero molto difficile?



Provare, 
 
 
 
tentare, 
 
 
 
forza e coraggio.
 
 
 
Poveri rapper disoccupati! 
 
 
 
Prendete la canzone «Vai con un po' di violenza», 
 
 
 
del 1993,
 
 
 
di Jovanotti - Lorenzo Cherubini, 
 
 
 
con il papà che aveva lavorato in Vaticano, 
 
 
 
a quanto mi risulta: 
 
 
 
Homo sapiens, padrone della terra, 
quanto ti piace fare la guerra.
Un po' di sangue dà un po' di colore, 
non si può vivere di solo amore, 
del resto con la storia del peccato originale
ci hanno insegnato che fra noi e il male 
c'è una certa simpatia, diciamo un'influenza, 
e, allora, vai con un po' di violenza
[...] Ma sai che palle vivere in pace
[...] Ma la violenza che io preferisco 
è quella che arriva da una chitarra distorta, 
è quella fatta scratchando col disco
[...] La mia violenza è un antidoto al male
La mia violenza si chiama energia.


Sono CMLibri su Facebook, 



sulle altre reti sociali. 



Il papa Leone XIV ai giornalisti in Vaticano, 



grazie al Corriere della sera. 

martedì 6 maggio 2025

«Chi è cchiù felice 'e me» di Eduardo con Pirandello in sala a teatro - E la dedico ai fratelli Festa

Nel 1932 al Teatro Sannazzaro di Napoli la commedia «Chi è cchiù felice 'e me»



(«Chi è più felice di me»)



di Eduardo De Filippo,



con Luigi Pirandello in sala teatrale.



Che onore avere questo spettatore teatrale.



Proprio per questa commedia teatrale.



La dedico ai tre fratelli Festa ed agli altri loro fratelli e sorelle di sangue, 



al frate Aldo, 



a frate - non mi ricordo i loro nomi, 



vado a prendere il libro; 



ecco, sono Claudio e Fulvio Festa.



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su You Tube, 
 
 
 
e potete seguirmi là. 



Grazie alla app Blogger Pro. 

giovedì 10 aprile 2025

Volonté, nato il nove di aprile del 1933, «Il gioco delle parti» di Pirandello nel 1953 ed il giudice Di Francesco in «Porte aperte» di Amelio nel 1990 - Sineri nel ruolo di Peppuccio e, poi, del boss Sinagra della serie tv «Il commissario Montalbano»

L'attore teatrale, 



l'attore cinematografico Gian Maria Volonté, 



nato il nove di aprile del 1933 a Milano, 



aveva recitato, 
 
 
 
appena ventenne o all'incirca di quell'età, 
 
 
 
nell'opera teatrale «Il gioco delle parti» 



di Luigi Pirandello nel 1953, 



secondo Alfredo De Sanctis,



ma anche la parte del giudice Vito Di Francesco nel film «Porte aperte», 



del 1990, 



di Gianni Amelio, 
 
 
 
dal romanzo «Porte aperte» 
 
 
 
di Leonardo Sciascia, 
 
 
 
ispirato dalla storia vera di Salvatore Petrone, 
 
 
 
di Racalmuto (Ag - provincia di Agrigento), 
 
 
 
con, nel film storico, 
 
 
 
l'attore cinematografico Giacomo Piperno, 
 
 
 
nel ruolo cinematografico di un pubblico ministero, 
 
 
 
con Francesco «Ciccino» Sineri, 
 
 
 
nato a Biancavilla (Ct - provincia di Catania) 
 
 
 
il ventiquattro di giugno del 1912, 
 
 
 
morto a Catania il ventisei di dicembre del 2005,
 
 
 
nel ruolo di Peppuccio, 
 
 
 
già nell'episodio cinematografico «La patente», 
 
 
 
dalla novella pirandelliana,
 
 
 
del film «Questa è la vita» 
 
 
 
del 1954, 
 
 
 
già, 
 
 
 
come Franco Sineri, 
 
 
 
nell'episodio televisivo «Sicilia amara» 
 
 
 
della miniserie televisiva «Il mondo di Pirandello», 
 
 
 
del 1968,
 
 
 
dalle «Novelle per un anno»,
 
 
 
poi, 
 
 
 
dal  2001
 
 
 
il boss Sinagra della serie tv «Il commissario Montalbano» 
 
 
 
nell'episodio tv «Par condicio», 
 
 
 
dai racconti «Par condicio» 
 
 
 
in «Un mese con Montalbano» 
 
 
 
e «Catarella risolve un caso» 
 
 
 
in «Gli arancini di Montalbano»,  
 
 
 
ma anche in due altri episodi televisivi, 
 
 
 
nell'episodio «Gli arancini di Montalbano», 



tratto anche dal racconto «Stiamo parlando di miliardi», 
 
 
 
e nell'episodio tratto da un intero romanzo, 
 
 
 
«La gita a Tindari».


 
 
 
«Porte aperte» 



con la colonna sonora cinematografica di Franco Piersanti, 
 
 
 
anche autore della colonna sonora televisiva della serie tv «Il commissario Montalbano» 
 
 
 
nella Vigata letteraria ispirata alla Porto Empedocle, 
 
 
 
nell'Agrigentino, 
 
 
 
di Andrea Camilleri. 
 
 
 
E «Porte aperte», 
 
 
 
infine, 
 
 
 
anche con la sceneggiatura cinematografica non originale di Alessandro Sermoneta.



L'attore cinematografico drammatico Gian Maria Volonté, 
 
 
 
a cinquantasette anni o, 
 
 
 
al massimo, all'incirca con quell'età, 
 
 
 
ha recitato ed interpretato la sua parte anche nelle scene girate nel cortile del Palazzo Alfani, 
 
 
 
in via Guglielmo Marconi 360 e 483,
 
 
 
a Siculiana (Ag - provincia di Agrigento)? 



Grazie alle righe «Celebrità nate in questo giorno» 



del sito internet di informazione agrigentina Scrivo libero, 



all'enciclopedia in rete Wikipedia in italiano,



alla app Blogger Pro.

domenica 6 aprile 2025

lunedì 31 marzo 2025

Peppino De Filippo nel «Liolà» pirandelliano trasposto in napoletano nel 1935, con Eduardo e Titina - L'inizio del capitolo «Fu così» del romanzo «Il fu Mattia Pascal» con la caccia, il pagliaio, il pentolino - I fratelli e frati Aldo, Claudio e Fulvio Festa, Durighetto ed «Un saio anzi... tre»

L'attore teatrale Peppino De Filippo nella riduzione della commedia teatrale «Liolà»



di Luigi Pirandello,



trasposta dallo stesso Peppino De Filippo in lingua napoletana nel 1935,
 
 
 
ambientata sulla costiera amalfitana.
 
 
 
E messa in scena e rappresentata il ventuno di maggio del 1935 al Teatro Odeon di Milano, Peppino De Filippo era Liolà,
 
 
 
suo fratello Eduardo De Filippo aveva la parte teatrale di don Emilio,
 
 
 
corrispondente allo zio Simone del «Liolà» pirandelliano;
 
 
 
mentre Titina De Filippo impersonava Tuzza.
 
 
 
Il «Liolà» pirandelliano deriva dal capitolo 4,
 

 
«Fu così»,
 
 
 
del romanzo «Il fu Mattia Pascal»
 
 
 
di Luigi Pirandello,
 
 
 
capitolo che comincia così:
 
 
 
 Un giorno, a caccia, mi fermai, stranamente impressionato, innanzi a un pagliajo nano e panciuto, che aveva un pentolino in cima allo stollo.
 
 
 
Questo inizio del capitolo quarto


invita CMRomanzi a chiedervi:



siete cacciatori,



andate a caccia?



Io non lo sono mai stato,



non ci sono mai andato.
 
 
 
Avete mai avuto esperienze particolari con pagliai? 
 
 
 
Io credo mai, 
 
 
 
non ho ricordi particolari. 
 
 
 
Ed uso il pentolino in cucina.
 
 
 
Ed i fratelli e frati francescani Aldo Festa, Fulvio Festa, Claudio Festa, 
 
 
 
hanno mai recitato nel «Liolà» di Pirandello secondo Peppino De Filippo?
 
 
 
Avete mai letto la prefazione «Una ventata di simpatia» 
 
 
 
di fra Claudio Durighetto, 
 
 
 
anche su Eduardo De Filippo, 
 
 
 
nel libro «Un saio anzi... tre» 
 
 
 
(Edizioni Porziuncola) 
 
 
 
di questi tre fratelli?

martedì 25 marzo 2025

«Napoli milionaria!» quel venticinque di marzo del 1945 - Nel 1913 la novella «L'abito nuovo» di Pirandello con un Crispucci che indossava lo stesso vestito «da tempo immemorabile» - Fra il 1935 ed il Trentasette la commedia a doppia firma

Oggi decenni fa, 



il venticinque di marzo del 1945,



la prima della commedia teatrale «Napoli milionaria» 



di Eduardo De Filippo,
 
 
 
la prima opera teatrale della raccolta «Cantata dei giorni dispari»,



il quale precedentemente aveva lavorato con il mio concittadino, 



con Luigi Pirandello, 
 
 
 
a  «L'abito nuovo», 



firmandolo a quattro mani,  
 
 
 
appartenente alla «Cantata dei giorni pari» 
 
 
 
di Eduardo De Filippo, 
 
 
 
dalla novella pirandelliana «L'abito nuovo»,
 
 
 
da «Donna Mimma»
 
 
 
delle «Novelle per un anno» 
 
 
 
di Luigi Pirandello.
 
 
 
Eccovi l'incipit letterario, 
 
 
 
le prime parole della novella pirandelliana:
 
 
 
L’abito che quel povero Crispucci indossava da tempo immemorabile non era più considerato come una cosa soprammessa al suo corpo, una cosa che si potesse cambiare.

L'opera omnia di Pirandello e Camilleri

Buona lettura di tutti i libri di Luigi Pirandello,



di Andrea Camilleri,



di tutta l'opera pirandelliana,



dell'intera opera camilleriana,



a tutti e tutte,



se ci si riesce.



Non sono fatti per me e non mi interessano il  «Taccuino di Pirandello», 



il «Taccuino di Andrea Camilleri», 



della Laneri Editori, 



se non sbaglio si chiamano così i titoli dei libri e la casa editrice.



Nulla in contrario, 



Beninteso, 



semplicemente non sono adatti a me.



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venerdì 21 marzo 2025

Leo Gullotta, Nino Manfredi, «Grandi magazzini», i film con i fantasmi, «Che avviene?» in «Questa sera si recita a soggetto» di Pirandello - «L'uomo, la bestia e la virtù», Fabio Grossi, «Il piacere dell'onestà», «Pensaci, Giacomino!»

Già vi avevo scritto,



in un testo che avevo pubblicato sul film «Il delitto Matarella»



(che potete recuperare tramite la ricerca interna su questo blog «Il delitto Mattarella»



e l'etichetta ed il tag «Leo Gullotta»



qui sotto a fine testo),



delle opere di Luigi Pirandello interpretate da attore teatrale proprio da Leo Gullotta,



all'anagrafe Salvatore Leopoldo Gullotta,



nato il nove di gennaio del 1946.



La prima era stata «Questa sera si recita a soggetto»,



del 1929, 
 
 
 
mentre l'attore teatrale Leo Gullotta si era confrontato con questo testo nel 1963, 
 
 
 
con la regia teatrale di Giuseppe Di Martino,



e le prime parole sono «Che avviene?»



di «Un signore della platea»,



mentre nella Premessa, 
 
 
 
nell'Avvertenza, 
 
 
 
si legge:
 


L’annunzio di questa commedia, cosí nei giornali, come nei manifesti, dev’essere dato, senza il nome dell’autore, cosí:

TEATRO N. N.

QUESTA SERA SI RECITA

A SOGGETTO

sotto la direzione del

DOTTOR HINKFUSS

( . . . . . . . . . . . . )

col concorso del pubblico che gentilmente si presterà e delle Signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e dei Signori . . . . . . . . . . .



Per Fabio Grossi, 
 
 
 
invece, 
 
 
 
il primo Pirandello è stato nel 1977, 
 
 
 
con «L'uomo, la bestia e la virtù», 
 
 
 
di cui spero di scrivervi prima o poi, 
 
 
 
con le indicazioni di scena teatrale, 
 
 
 
con le prime parole. 
 
 
 
Il primo Pirandello insieme per Fabio Grossi da regista teatrale, con Leo Gullotta, 
 
 
 
a sua volta da attore teatrale, 
 
 
 
è stato 
 
 
 
«L'uomo, la bestia e la virtù» 
 
 
 
del 2005, 
 
 
 
seguito da «Il piacere dell'onestà», 
 
 
 
nel 2008, 
 
 
 
e da «Pensaci Giacomino», 
 
 
 
nel 2018.



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#CMTempoLibero.
 
 
 
Gli attori cinematografici Leo Gullotta - nella parte cinematografica di Simoni, 
 
 
 
l'agente di Marco Salviati - 
 
 
 
e Nino Manfredi (Marco Salviati), 
 
 
 
invece, 
 
 
 
hanno recitato insieme nel film comico «Grandi magazzini», 
 
 
 
anche in una scena cinematografica sui film con i fantasmi, 
 
 
 
sullo short pubblicitario,
 
 
 
in quei momenti scenici montati non con colonna sonora cinematografica di Mariano Detto. 
 
 
 
Nino Manfredi 
 
 
 
ha recitato 
 
 
 
anche 
 
 
 
i «Sei personaggi in cerca d'autore» 
 
 
 
per la prosa radiofonica della Rai, 
 
 
 
con la regia teatrale di Orazio Costa, 
 
 
 
in una trasmissione radiofonica 📻 
 
 
 
dell'otto dicembre del 1950.



Altri film con Leo Gullotta e Nino Manfredi insieme sono stati 



«Testa o croce», 
 
 
 
nell'episodio cinematografico «Il figlio del beduino», 
 
 
 
con Gullotta che diventa il personaggio cinematografico di Walter,
 
 
 
con la paura del figlio omosessuale, 
 
 
 
e «Spaghetti House», 
 
 
 
in cui Leo Gullotta era Salvatore Manzilla.



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