Il cinque di dicembre del 1933 finisce il proibizionismo negli Usa,
negli Stati Uniti,
in America.
Siamo in America,
negli anni Venti.
I baci e gli abbracci non erano più sconsigliati,
l’epidemia di Spagnola,
di influenza spagnola,
un lontano ricordo.
Siamo in pieno proibizionismo,
la malavita prospera e
con essa gli spregiudicati.
La storia americana accompagnata dalle canzoni della musica pop.
Buon lavoro a Veronica Pivetti,
in arte Jenny Talento nello spettacolo teatrale «Stanno sparando sulla nostra canzone»,
una fioraia di facciata ma,
in realtà,
una venditrice d’oppio di notte,
che finisce col cedere alle avances ed alle pretese amorose di un giovane e inesperto giocatore di poker, Nino Miseria.
La voglia di risorgere,
dopo gli anni della pandemia della Spagnola,
soffia sulla passione,
e Jenny si lascia trascinare in un mondo perduto fatto di malavita,
di sesso,
d'amore,
di gelosia.
Fino a quando il gangster più temuto della città, Micky Malandrino,
un visionario dal mitra facile e spacciatore di sentimenti e tentazioni,
non pretende da lei la restituzione di un vecchio debito contratto dal suo amante.
Dopo qualche resistenza,
la donna cede,
ma poi ci ripensa,
trascinandoci all’epilogo,
in una resa dei conti salata e non più rinviabile,
con il finale teatrale.
Uno spettacolo con le strade di Manhattan,
a New York,
con mitra,
con calze a rete,
con numerosissime canzoni,
di cui vi avevo già scritto.
Buona travolgente esuberanza a voi,
di un mondo risorto alla vita o che continua a vivere.
Chissà se ero stato allo spettacolo della domenica delle 17.30 oppure no.
Grazie alla pagina «Teatro»
del sitod'informazione agrigentina AgrigentoOggi;
alle righe «Accadde oggi»
della rubrica giornalistica «L'almanacco del giorno»
del sito internet d'informazione agrigentina «Scrivo libero».
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