Chissà se il Macellum di Pozzuoli,
precedentemente chiamato tempio di Serapide di Pozzuoli (Na - provincia di Napoli),
sia stato visitato il sabato diciannove di maggio del 1787 da Johann Wolfgang von Goethe,
dato che il mio libro scrive così nelle note,
nel commento di Herbert von Einem,
adattato da Emilio Castellani,
ma non cita la fonte.
Dovrò cercare fra le lettere di Goethe ed altro.
E mi chiedo se questa destinazione turistica fosse già nell'«elenco sommario di tutto ciò che ancora»
lui desiderava «vedere»
(«Soeben bin ich im Begriff, ein summarisches
Verzeichnis aufzusetzen von dem, was ich noch zu sehen wünschte»),
come scriveva il giorno prima,
il venerdì diciotto maggio 1787,
nel «Viaggio in Italia».
Goethe,
in una lettera a Johann Gottfried Herder,
«An Herder»,
spera poco per il mondo 🌏 🌍 e la Sicilia in uno dei giorni precedenti,
il giovedì diciassette di quel mese di quell'anno:
Ich
bin freilich, wie Du sagst, mit meiner Vorstellung sehr ans
Gegenwärtige geheftet, und je mehr ich die Welt sehe, desto weniger kann
ich hoffen, daß die Menschheit je eine weise, kluge, glückliche Masse
werden könne. Vielleicht ist unter den Millionen Welten eine, die sich
dieses Vorzugs rühmen kann; bei der Konstitution der unsrigen bleibt mit
so wenig für sie, als für Sizilien bei der seinigen zu hoffen.
Il significato di «freilich»
è «certo»,
«naturalmente»,
con la precedenza data finora a «certamente».
Il lunedì quattordici di maggio del 1787,
accanto agli Scogli delle Sirene dell'isola di Capri (Na - provincia di Napoli),
questo luogo viene comunicato
nella lettera dello stesso Goethe
al duca Karl August del ventisette di maggio del 1787,
il nostro Goethe aveva rischiato la vita insieme a Kniep ed ai suoi compagni di quella nave.
Passo un momento a quella lettera:
Die
Sirenenfelsen hinter Capri aber haben uns den unvergeßlichsten Eindruck
gelaßen, an denen wir beynahe, auf die seltsamste Art bey völlig
heitrem Himmel, und vollkommner Meeres Stille, eben durch diese
Meeresstille zu Grunde gegangen wären.
Questi Scogli delle sirene di Capri potrebbero essere il luogo delle sirene dell'«Odissea»
attribuita ad Omero.
Potrebbero.
Ritorno al «Viaggio in Italia» goethiano.
E Goethe cosa fa?
Parla alla «folla»,
«Menge»,
che nel suo significato principale si traduce con «quantità»,
a quella folla della nave «più o meno con la stessa calma di spirito come davanti agli uccelli di Malcesine»
(«Ich trat vor sie hin und redete ihnen zu, mit ungefähr ebensoviel Gemütsruhe als den Vögeln von Malcesine»)
a loro parla del «Figlio»
(«Sohne»),
di Gesù,
sul «lago di Tiberiade in tempesta»,
«auf dem stürmenden See Tiberias»,
«sul battello», «Schiff»,
da controllare se questa parola tedesca oltre che nave significhi anche battello,
con connessioni anche con la grandezza di questo lago,
«ma
lui, il Signore, dormiva; e così come, svegliato dagli apostoli in
preda al panico, comandò al vento di placarsi, oggi può comandare
all'aria di muoversi, ammesso che tale sia la sua santa volontà.»,
der Herr aber schlief, der jedoch, als ihn die
Trost—und Hülflosen aufweckten, sogleich dem Winde zu ruhen gebot,
wie er jetzt der Luft gebieten kann, sich zu regen, wenn es anders
sein heiliger Wille ist.
L'obiettivo,
anche del capitano,
è la salvezza.
la «Rettung».
Goethe chiede alla folla la preghiera («Gebet»),
di ritornare in loro stessi («kehrt in euch selbst zurück»,
«in voi stessi»,
praticamente li invita
all'introspezione ed al silenzio più che all'espressione).
La reazione è questa,
che le donne si inginocchiano,
cominciano le litanie appassionate:
und wirklich fingen sie, da sie ohnehin schon auf den Knieen lagen,
ihre Litaneien mit mehr als herkömmlicher Inbrunst leidenschaftlich zu
beten an.
Ugualmente a bordo,
soltanto il giorno prima,
la domenica tredici di quel maggio di quel 1787,
Goethe riflette
e ricorda
anche su Girgenti:
«die
Tempel von Girgenti niederzulegen, waren zwei Jahrtausende nicht hinreichend».
E mi ha fatto pensare con il riferimento e le riflessioni su Scilla e Cariddi,
sulla poesia e la prosa,
sull'arte,
ad una sorta di caverna e grotta aperta che ho visto,
a strapiombo sul mare,
della quale ho una fotografia che avevo scattata,
luogo naturale accessibile soltanto agli uccelli,
vicino ad una zona pericolosa ed a rischio crolli con cartello di avvertimento,
a Cala Pulcino,
a Lampedusa (Ag - provincia di Agrigento),
posto
che farei diventare un luogo di fantasia inesistente non troppo
dissimile ai territori tortuosi con rupi fra Punta Bianca e Drasi,
in contrada Caos,
della Scala dei turchi,
fra Torre Salsa e Dama Bianca,
a Capo Bianco.
Cominciavo già a pensare al nome,
a Cala bianca delle aquile 🦅,
forse ad un altro nome,
chissà,
se non fossi soddisfatto,
se non mi soddisfacesse.
Potrebbe essere un racconto.
Vi
aggiungerei considerazioni relativamente scherzose e tranquille che
avevo rivolto ad un mio amico tedesco
- che va a Sylt,
al confine con quella Danimarca 🇩🇰
che è lo Stato della sirenetta di Hans Andersen -
gliele avevo rivolte su improbabili ed inesistenti
imprudenti orsi - angeli di fantasia dei dintorni berlinesi.
Ecco questo passaggio letterario goethiano abbastanza lungo:
Als
wir dieses nach und nach anstaunten, ließ man uns links in ziemlicher
Ferne einige Bewegung im Wasser, rechts aber etwas näher einen vom Ufer
sich auszeichnenden Felsen bemerken, jene als Charybdis, diesen als
Scylla. Man hat sich bei Gelegenheit beider in der Natur so weit
auseinander stehenden, von dem Dichter so nah zusammengerückten
Merkwürdigkeiten über die Fabelei der Poeten beschwert und nicht
bedacht, daß die Einbildungskraft aller Menschen durchaus Gegenstände,
wenn sie sich solche bedeutend vorstellen will, höher als breit
imaginiert und dadurch dem Bilde mehr Charakter, Ernst und Würde
verschafft. Tausendmal habe ich klagen hören, daß ein durch Erzählung
gekannter Gegenstand in der Gegenwart nicht mehr befriedige; die Ursache
hievon ist immer dieselbe: Einbildung und Gegenwart verhalten sich wie
Poesie und Prosa, jene wird die Gegenstände mächtig und steil denken,
diese sich immer in die Fläche verbreiten. Landschaftsmaler des
sechzehnten Jahrhunderts, gegen die unsrigen gehalten, geben das
auffallendste Beispiel. Eine Zeichnung von Jodocus Momper neben einem
Kniepschen Kontur würde den ganzen Kontrast sichtbar machen.
Mit solchen und ähnlichen Gesprächen unterhielten wir uns, indem selbst für Kniep die Küsten, welche zu zeichnen er schon Anstalt getroffen hatte, nicht reizend genug waren.
Mit solchen und ähnlichen Gesprächen unterhielten wir uns, indem selbst für Kniep die Küsten, welche zu zeichnen er schon Anstalt getroffen hatte, nicht reizend genug waren.
Il lavoro di scrittura dovrebbe essere preceduto
ed, in un certo senso,
completato
dalla lettura dei versi dell'«Odissea»,
attribuita ad Omero,
su Scilla e Cariddi.
Ps. Il mio libro è l'edizione dei Grandi classici Mondadori.
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