Limitate il ricorso ai veterinari anche in provincia di Agrigento per l'emergenza Covid 19! Io non ho cani, gatti ed animali domestici. Ma voi seguite quanto puntualizzato dal presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Agrigento, Calogero Lentini. Limitate il ricorso a veterinari soltanto a casi di emergenza e improcrastinabilità, anche rinviando di qualche settimana le vaccinazioni periodiche, visite di routine, diagnostica e chirurgia non urgenti. E il Ministero della Salute, così l'Ordine agrigentino dei veterinari, sottolinea che gli spostamenti relativi alla cura di animali di affezione rientrano nell’ambito della deroga relativa ai motivi di salute, in quanto sono da estendersi anche alla sanità animale. Purché davvero urgenti. Quanto al settore zootecnico e di allevamento di animali e ai canili, la Direzione generale Ue della «Sanità animale e dei farmaci veterinari» e la Direzione generale Ue per l’«Igiene, la sicurezza degli alimenti e la nutrizione» «hanno precisato che alle attività veterinarie, produttive e zootecniche, individuate come necessarie si applica la deroga prevista, fermo restando la necessità di garantire la tracciabilità di animali e merci.
Sono peraltro “consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate/registrate dal servizio veterinario ivi compresi canili, gattili nonché l’accudimento e cura delle colonie feline in stato di libertà garantite dalla legge 281/91». Quanto alla sicurezza degli alimenti di origine animale l’Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) «osserva che attualmente non ci sono prove che il cibo sia fonte o via di trasmissione probabile del virus». E poi anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) il quale «ha affermato che, mentre in Cina sono stati gli animali la probabile fonte dell’infezione iniziale, il virus si sta diffondendo da persona a persona per via aerogena, cioè principalmente tramite goccioline respiratorie che le persone emanano quando starnutiscono, tossiscono o espirano». Ricordate - aggiungo io - che si era parlato di «probabile fonte dell'infezione iniziale» tramite alcuni pipistrelli e non tramite cani, gatti ed animali domestici? «Per quanto concerne la sicurezza alimentare in Italia, si vuole ricordare» che i servizi veterinari dei Dipartimenti di prevenzione delle Asp, le aziende sanitarie provinciali siciliane, supportati dalla rete degli Istituti zooprofilattici sperimentali, «continuano incessantemente i controlli lungo tutta la filiera agro-alimentare e della grande e piccola distribuzione. Ciò non di meno valgono sempre una serie di raccomandazioni precauzionali generali tra cui consigli di buone pratiche igieniche durante la manipolazione e la preparazione dei cibi, come ad esempio lavarsi le mani, cucinare a fondo la carne». Comunicato stampa di questo Ordine professionale letto su AgrigentoOggi su Agrigento notizie gratis e potete leggere altro tramite alcuni dei tag qui sotto.
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