La novella «Lo scaldino»,
di Luigi Pirandello,
in prima pubblicazione il dodici di marzo del 1905,
sull'«Avanti della Domenica»,
proprio quest'anno nel prossimo mese ricorrono i centoventi anni dal debutto nel mondo editoriale e culturale,
quindi la pubblicazione nel 1906 in «Erma bifronte»
della casa editrice Treves di Milano,
infine nel 1923 nella raccolta di novelle «La mosca»,
proprio del libro «Novelle per un anno»,
ha questo incipit,
queste prime parole:
«Quei lecci neri piantati in doppia fila intorno alla vasta piazza rettangolare, se d'estate per far ombra, d'inverno perché servivano?».
Dunque i lecci neri,
ovviamente di legno,
nel testo di una novella che ha il titolo «Lo scaldino»,
un oggetto concreto che brucia 🔥 materiale infiammabile che potrebbe anche essere legnoso.
E ci saranno successivamente i personaggi letterari del giornalaio - giornalajo nel linguaggio scritto letterario pirandelliano - Papa-re,
e del personaggio letterario femminile principale della canzonettista Rosalba Vignas,
di Cesare,
che era stato l'amore di Rosalba,
e chissà se lo sia ancora,
e di Mignon,
il cui nome mi ha fatto subito pensare alla Mignon del romanzo «Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister»
di JohannWolfgang von Goethe.
Sappiate anche che avevo già scritto sulla novella novella «Lo scaldino»
- e non soltanto sulla novella... -
e potete leggere l'altro mio testo
tramite il tag ed etichetta «Lo scaldino» qui sotto.
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Grazie all'interpretazione di Valter Zanardi della novella «Lo scaldino»
per «PirandelloWeb Audio letture sottotitolate»
su You Tube.
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