Al Circolo Empedocleo,
in piazza San Giuseppe,
nel
centro di
Agrigento nella terza serata della sesta stagione del teatro
da camera, alle diciotto e quindici, diciotto ed un quarto.
«Iddra vinni» ed «Itivinni a ballari».
Poi la compagna Tatiana, la «buttana comunista» del romanzo «La pensione Eva».
E cosa può seguire se non un accenno ad «Avanti popolo, alla riscossa, bandiera rossa trionferà»?
La «malarazza» in siciliano.
Nino Zarcuto, il trentino, «Il casellante».
E Minica.
Entrambi a riva di mare e poi vogliono un figlio e «travagghianu pi un figghiu».
Il
cuoco Calogero, l'affamato commissario Salvo Montalbano, il vino, i pomodorini di Pachino e numeroso cibo che mi fa venire acquolina in bocca a strafare.
ma anche Filippo Genuardi,
il prefetto, Sasà La Ferlita e don Lollò.
Filippo Nuara e Cola Nuara.
Con un cognome a me molto familiare.
Recitazione di brani camilleriani, dunque, e ne sono molto contento.
Canti di Lea Vella e
musiche di Lillo e Giuseppe Marino - e sono molto curioso.
Direzione artistica di Giuseppe
Adamo e Mario Gaziano - come al solito là.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti e spero di affrettarmi a piedi.
E volete visitare Porto Empedocle (Ag - provincia di Agrigento), la città natale di Andrea Camilleri, insieme al mio blog CMTempoLibero?
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Grazie ad Angelo Ruoppolo sulla pagina Cultura della tv agrigentina Teleacras.
Oggi, venerdì venti
di gennaio di questo 2023 e cerco di andare quasi subito.
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