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lunedì 3 aprile 2023

«Coppia aperta quasi spalancata» al Posta vecchia di Agrigento

Per me non è stato il pesce d’aprile teatrale anche perché non sono riuscito ad andarci. 

 

 

 

E so pochissimo del 68.

 

 

 

Folli aspirazioni? 

 

 

 

Sicuramente denunce e, forse, slanci, magari persino generosi e utopici. 

 

 

 

Ed ottimo che sia ritornata in una Agrigento eletta 

 

 

 

da pochi giorni Capitale italiana della cultura del 2025

 

 

 

e con un testo relativamente famoso, «Coppia aperta quasi spalancata» di Dario Fo e Franca Rame. 

 

 

 

Praticamente sarebbe stato scritto quasi soltanto da Franca Rame, ex senatrice della repubblica italiana per due anni - ai quali seguirono le dimissioni -, scritto nel 1982

 

 

 

in un periodo in cui l’Italia

 

 

 

purtroppo a causa dei movimenti di contestazione femminista, otteneva l’approvazione delle leggi sul divorzio, l’aborto e , per fortuna, stupendo, l’annullamento del delitto d’onore. 

 

 

 

Purtroppo il 9 marzo 1973 - anno del film «Il figlioccio del padrino» con Franco Franchi

 

 

 

Franca Rame fu costretta da cinque uomini dell’estrema destra a salire su un furgoncino 

 

 

 

- e ci sarebbe anche un furgoncino in questa «Medea per strada» -, dai quali fu poi purtroppo violentata a turno e torturata.

 

 

 

La vicenda fu ricordata a distanza di tempo 

 

 

 

nell’opera teatrale «Lo stupro» 

 

 

 

(quando «Lo stupro» al Teatro della Posta vecchia di via Giambertoni

 

 

 

nel centro di Agrigento?).

 

 

 

E, forse, in una Agrigento storicamente di destra fin dal referendum monarchia - repubblica (Agrigento votò monarchia) 

 

 

 

si capisce perché questa pièce teatrale avrebbe avuto 

 

 

 

una certa risposta notevole del pubblico

 

 

 

alla prima rappresentazione di sabato, con folla al Teatro della Posta Vecchia in ogni ordine di posti. 

 

 

 

Diego Romeo su Grandangolo si chiede se sia curiosità chic o se la società agrigentina sia più avanti e più comprensiva delle trasformazioni sociali nel frattempo intervenute. 

 

 

 

Secondo me, più semplicemente, in questo periodo si va tanto - e forse anche troppo - a teatro.

 

 

 

Semplicemente questo.  




E poi si cerca il "contrario" e la città continuerà a rimanere di centrodestra e là al teatro della Posta vecchia continuerà ad affluire il centrosinistra 

 

 

 

- del quale avevo scritto anche qui.

 

 

 

La tradizione teatrale del Posta Vecchia sarebbe stata, secondo Romeo, sempre un work in progress e il terzetto formato da Camillo Mascolino alla regia teatrale e dall'attrice Ilenia Bordenca e da Paolo Di Noto - ne avevo scritto anche qui

 

 

 

non farebbe parte della banda musicale di passaggio per via Rasella 

 

 

 

per cui Diego Romeo è sicuro che non possono temere rappresaglie.

 

 

 

Lo credo anche io.

 

 

 

Mascolino recentemente si sarebbe fatto apprezzare, secondo Romeo, per avere inscenato le grecità grassocce e allusive della commedia teatrale «Il soldato sbruffone» 

 

 

 

dal «Miles gloriosus» di Tito Maccio Plauto, mentre Ilenia Bordenca qui apparirebbe forse strepitosa nel ruolo che fu di Franca Rame, scatenando urletti da stadio e applausi 

 

 

 

con le movenze del suo corpo in una languida canzoncina

 

 

 

mentre Paolo Di Noto farebbe valere la sua esperienza di attore teatrale

 

 

 

maturata nelle messinscene teatrali della Settimana Pirandelliana. 

 

 

 

Spettacolo al femminile con un pover’uomo che fa “una figura di merda” (così parlo Franca Rame) e una superdonna paziente e devota che non abdica ad un principio superiore e con dialettica stringente mette con le spalle al muro il fedifrago esageratamente aperto al machismo.

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