Comincia in latino il «Dialogo degli oratori»,
il «Dialogus de oratoribus»,
attribuito a Publio Cornelio Tacito,
con «Saepe ex me requiris, Iuste Fabi, cur, cum priora saecula tot eminentium oratorum ingeniis gloriaque floruerint, nostra potissimum aetas deserta et laude eloquentiae orbata vix nomen ipsum oratoris retineat; neque enim ita appellamus nisi antiquos, horum autem temporum diserti causidici et advocati et patroni et quidvis potius quam oratores vocantur».
Che diventerebbe in una traduzione di «Dialogue on Orators»
in lingua inglese,
in inglese,
in una traduzione basata su quella di Alfred John Church e William Jackson Brodribb,
del 1876:
«You often ask me, Justus Fabius, how it is that while the genius and the
fame of so many distinguished orators have shed a lustre on the past,
our age is so forlorn and so destitute of the glory of eloquence that it
scarce retains the very name of orator. That title indeed we apply only
to the ancients, and the clever speakers of this day we call pleaders,
advocates, counsellors, anything rather than orators.»
Che in lingua italiana,
in italiano,
dovrebbe diventare:
«Spesso mi chiedi, Giusto Fabio, come sia che mentre il genio e la fama di così molti distinti oratori abbiano diffuso splendore sul passato, la nostra età sia così derelitta e così priva della gloria d'eloquenza che a mala pena trattiene il nome esatto d'oratore. Quel titolo, in effetti, applichiamo soltanto agli antichi, ed i parlanti intelligenti di questi giorni noi chiamiamo patrocinanti, propugnatori, consiglieri, qualsiasi cosa piuttosto che oratori.»
Chissà cosa scoprirò del personaggio letterario del romanzo «Tindaro La Grua»,
del 2020,
di Diego Guadagnino.
soprattutto in riferimento al «Dialogo degli oratori».
nella trama di questo romanzo il giovane avvocato Attilio Bonafede sarebbe chiamato a celebrare il principe del foro Tindaro La Grua,
precocemente scomparso.
La Grua avrebbe pregevolmente tradotto anche uno scritto,
su Cagliostro,
su Giuseppe Balsamo,
su Alessandro, conte di Cagliostro,
nato a Palermo,
il due di giugno del 1743.
E volete visitare,
insieme al mio blog CMTempoLibero,
il luogo di questo incontro letterario,
di questo incontro letterario agrigentino,
di questo incontro letterario siciliano,
il luogo di questo evento letterario agrigentino,
di questo evento letterario siciliano,
visitarla tutta anche dopo questo evento culturale agrigentino,
nel centro storico della mia Agrigento,
dedicando tempo anche al mio centro storico ed all'intera città,
ricca di eventi culturali siciliani?
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in internet.
Se non modificherò
- il che è notevolmente improbabile,
anche se teoricamente possibile -
le impostazioni grafiche.
E romanzo delle Kromato Edizioni.
Buon lavoro al direttore della biblioteca,
a don Angelo Chillura;
ad Enzo Di Natali,
a questo direttore della rivista - che non conosco - «Oltre il muro»),
entrambi, sia Chillura sia Di Natali ben noti sul territorio;
a Salvatore Vaiana,
che non conosco;
a Salvatore Nocera Bracco;
ad Andrea Cassaro,
di cui ho letto un articolo sulla sottopagina «Incontri»
della pagina «Eventi»
di «Cosa fare in città»
del sito d'informazione locale Agrigento Notizie;
al «Portale Antica Roma»
dell'enciclopedia in rete Wikipedia;
a WikiSource,
a Vicifons.
E non sono riuscito ad andare a questo incontro letterario italiano perché molto impegnato oggi (perché non farlo cominciare più tardi?)
e, poi, vi ho scritto questo mio testo ugualmente impegnativo su questa mia pagina.
Non sono, dunque, riuscito ad uscire quasi tre ore dopo,
precisamente due ore e quarantacinque dopo,
alle diciannove e quarantacinque,
alle otto meno un quarto della sera primaverile con cielo ancora relativamente chiaro,
quando si cominciava la discussione letteraria alle diciassette,
alle cinque del tardo pomeriggio primaverile,
di questo venerdì dodici di aprile del 2024,
finora senza presentazioni di libri a cui ho partecipato,
senza eventi culturali italiani dal vivo in presenza.
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