Non sono mai stato al Liceo Lugano 2 e al Centro professionale sociosanitario di Lugano che hanno avuto positivi uno studente ed una studentessa. Al primo liceo accanto al Parco Ciani sì.
Mi auguro che andrà tutto bene ai due studenti ed a queste scuole postobbligatorie in Ticino e buon lavoro ai Dipartimenti della sanità e della socialità (Das) e dell'educazione, cultura e sport (Decs) con il suo coordinatore e direttore della Divisione della Scuola, Emanuele Berger.
E sembra che stiano funzionando le misure di protezione implementate come l’obbligo di indossare la mascherina laddove non è garantita la distanza minima di un metro e mezzo, più restrittiva rispetto alla «mia» Italia dove la distanza deve essere di un metro.
Del resto non mi sembrano molte sei quarantene al liceo e tre alla scuola professionale.
e che per la prima volta ho visto il medico cantonale Giorgio Merlani, in una videoconversazione. Lo avevo al massimo ascoltato in radiogiornali e sentire la sua voce mi faceva pensare che lui fosse più anziano.
Quanto al servizio televisivo di Brigitte Latella a «Il domenicale» inserito in questa videoconversazione mi hanno interessato i riferimenti ai cantoni di Berna e Zurigo sui tempi «lunghi» di esame dei tamponi.
In Ticino all'Ente ospedaliero cantonale, all'Eoc, i risultati dei tamponi sarebbero comunicati in tempo reale, secondo quanto ha affermato Merlani, e ne sono molto soddisfatto e contento.
Mi sembrano consueti, ma non migliori rispetto a luglio, i dati per il Ticino di cinque nuovi casi nelle ultime ventiquattr'ore secondo le consuete comunicazioni giornaliere dell'Ufficio federale di sanità pubblica.
Leggermente più negative rispetto al solito, invece, le cifre sulle quattro persone risultate positive al coronavirus Sars-Co-V-2 nell'ultima giornata nei Grigioni.
E sembra che in terra grigionese ci siano stati sei guariti, se ho capito bene, dato che i casi attivi sono diminuiti di due unità.
O no?
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