Il blog di Calogero Mira sul tempo libero (e i tempi liberi...), i viaggi, i libri, la cucina, la musica, i giochi e la salute. Lombardia, Piemonte e Sicilia. Le loro gastronomie. La letteratura siciliana ed italiana. Suoni siculi, europei e del mondo. I giochi da tavolo. #CMTempoLibero
Titti, Silvestro e Cappuccetto rosso numerose sere fa in tv... #Video #Quiz Ed il dickensiano «Racconto di due città», Gianni e Pinotto, Julius Cat, Perrault, la bobina di prova dei Newman Laugh-O-Grams di Walt Disney
Stavo cancellando fotografie ed immagini che il mio telefonino ha scaricato su un servizio di archiviazione ed ho cancellato un'immagine di quelle che si inviano su un'app di messagistica,
proprio con Titti,
ed, allora, ho fatto una ricerca su un'enciclopedia in rete sulla prima apparizione di Titti e quanto segue è più o meno il risultato.
la cui prima puntata su trentuno venne pubblicata per la prima volta il trenta di aprile del 1859 sul settimanale «All the Year Round»,
proprio di proprietà dickensiana,
con titolo in inglese,
in lingua inglese,
«A Tale of Two Cities»,
a quanto pare il libro più venduto di tutti i tempi,
di sempre,
il cui incipit,
del capitolo I,
«Il periodo»,
del Libro primo,
«Richiamato a vita»,
è
«It was the best of times, it was the worst of times, it was the age of
wisdom, it was the age of foolishness, it was the epoch of belief, it was
the epoch of incredulity, it was the season of Light, it was the season
of Darkness, it was the spring of hope, it was the winter of despair, we
had everything before us, we had nothing before us, we were all going
direct to Heaven, we were all going direct the other way—in short,
the period was so far like the present period, that some of its noisiest
authorities insisted on its being received, for good or for evil, in the
superlative degree of comparison only.»,
«Era il migliore fra
tutti i tempi, era il peggiore dei tempi, era l'età della saggezza, era
l'età della stupidità, era l'epoca della fede, era l'epoca
dell'incredulità, era la stagione della Luce, era la stagione
dell'Oscurità, era la primavera della speranza, era l'inverno della
disperazione, avevamo tutto davanti a noi, non avevamo niente davanti a
noi, stavamo andando tutti direttamente in Paradiso, stavamo andando
tutti direttamente sull'altra via - in breve, il periodo era così
lontano come il periodo attuale che qualcuna delle sue più fastidiose
autorità insisteva sul fatto che sia stato ammesso, per il bene o per il
male, soltanto nel grado di categoria di confronto del superlativo.»,
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