Ho visto due fotografie su una Storia ed Aggiornamento di WhatsApp sullo spettacolo teatrale «Una commedia degli equivoci»
dall'opera teatrale satirica e, proprio, commedia degli equivoci,
«L'ispettore generale»,
del 1836,
di Nikolaj Gogol in quel che chiamo PalaCultura del Villaggio Mosè ad Agrigento,
al PalaCongressi del Villaggio Mosè,
ad Agrigento,
per la regia teatrale di Leo Muscato e vi chiedo se,
con la pagina CMLibri del blog CMTempoLibero,
dopo avere visto il murales con le donne musulmane di questo PalaCongressi,
volete visitare la Agrigento del Teatro Pirandello.
Ma Rocco Papaleo è Chlestakov,
il ritenuto e finto ispettore generale di San Pietroburgo nella Russia degli zar,
nella Russia zarista?!
Purtroppo non sono potuto andare a vedere questa satira perché non sono in territorio agrigentino.
Ed avete mai letto la biografia di Aleksandr Puškin,
i riferimenti biografici sulla sua vita?
Io non ancora.
A me risulta,
peraltro,
che il personaggio teatrale del governatore dia avvio a questo testo teatrale con le parole rivolte
al sovrintendente all'Opera di carità,
al direttore delle scuole,
al giudice,
al soprintendente della polizia,
ad un dottore,
a due poliziotti,
proprio nella stanza del direttore:
«Vi ho chiamato assieme, gentiluomini, per ricevere una notizia molto sgradevole: c'è un ispettore generale che viene.»
E chissà quando vedrò tutto il film «L'ispettore generale»,
del 1949,
oramai di pubblico dominio,
del regista cinematografico Henry Koster,
con sceneggiatura cinematografica non originale di Harry Kurnitz,
di Philip Rapp,
con la colonna sonora di Sylvia Fine,
di Johnny Green,
con un uomo a cavallo 🐴 che cavalca nella scena iniziale in un paesaggio naturale,
che subito dopo riesce a sfuggire a due guardie,
che arriva in un luogo in cui un uomo maturo delle forze dell'ordine lo ferma con le prime parole del film,
con la frase «You can't go on in»,
«Non puoi andare avanti ed entrare»,
se ho capito bene.
Chissà se un giorno approfondirò sullo scambio di persona dell'ispettore scolastico Mario Rossi,
interpretato dall'attore cinematografico Alberto Lionello,
con il Matteo Rossi di Aroldo Tieri,
nel film comico italiano «Chi si ferma è perduto»,
con soggetto cinematografico e sceneggiatura cinematografica originale di Bruno Corbucci,
di Giovanni Grimaldi,
di Mario Guerra,
di Luciano Martino,
di Dino De Palma,
scenetta del film che sarebbe ispirata a momenti della trama di quest'opera teatrale.
Buona visione dei film ispirati a questa commedia gogoliana:
«Gli anni ruggenti»,
con soggetto del suo regista,
di Luigi Zampa,
di Sergio Amidei,
di Vincenzo Talarico,
con sceneggiatura cinematografica originale proprio di Zampa,
ma anche di Ettore Scola,
di Ruggero Maccari;
e buona visione anche di «Baci e abbracci»,
con soggetto e sceneggiatura originale del suo regista,
di Paolo Virzì,
ma anche di Francesco Bruni.
Grazie ad Internet Archive,
al «Portale Cinema»
dell'enciclopedia Wikipedia in italiano,
alla biblioteca in rete Wikisource in inglese,
alla pagina «Teatro»
del sito d'informazione agrigentina AgrigentoOggi.
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