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mercoledì 19 luglio 2023

#Audio Con un gatto «d'epoca» al Museo nazionale di Aleppo e le torri di Radkan e Kashmar il mio mercoledì del «Festival del cinema archeologico» in un museo della mia città - E le ancore «storiche» di Cannatello e la radio

Non conosco ancora Giuseppe Lepore, archeologo,




docente dell’Università di Bologna




e direttore degli scavi della Casa III M,




un’abitazione scoperta nel 2017




nel Quartiere ellenistico-romano,




alla Valle dei templi di Agrigento.




Ha parlato, probabilmente, al «Festival del cinema archeologico»

 

 

 

al chiostro del Museo archeologico regionale siciliano Pietro Griffo - Marag -




di contrada San Nicola,




prima di «The Oath of Cyriac», «Il giuramento di Ciriaco»,




con un riferimento a Ciriaco D'Ancona o Ciriaco De' Pizzicolli,




con la regia documentaristica di Olivier Bourgeois 

 

 

 

(Andorra, 2021, ben settantadue minuti, quasi un'ora e un quarto)

 

 


con un piccolo gruppo di archeologi e curatori museali




- fra cui Bashir Shabani,




anche in quel tredici di giugno o di luglio del 2015 -




che lotta per preservare il patrimonio di reperti archeologici del Museo nazionale di Aleppo durante il conflitto siriano




trasferendolo a Damasco.




Ed in questo patrimonio anche una statua decorativa archeologica con un gatto. 

 

 

 

Si sta andando idealmente in Siria dunque.




Sono riusciti a mettere in salvo cinquantamila manufatti in una città assediata?

 

 

 

C'è stato «il lieto fine di una fiaba»? 

 

 


E mi sta incuriosendo anche «The Radkan Tower», «La Torre Radkan»,




con la regia documentaristica di Ehsan Mollazadeh e Hojjat Heidari

 

 

 

(Iran, 2019, trenta minuti)




con una sorta di flauto, 




forse un flauto tradizionale iraniano, suonato all'inizio del documentario.

 

 

E ne ho scritto su Whatsapp ad un iraniano che vive in Italia e che conosco.

 

 


E sto vedendo, dunque, questa torre conica iraniana in mattoni, di venticinque metri, che è lì da secoli, 




abbastanza bella, 




ma nulla di speciale, 

 

 

 

uno strumento astronomico molto avanzato, 

 

 

 

costruito quasi ottocento anni fa, nel 660 del calendario iraniano (nel Trecento?) 

 

 

 

sotto la supervisione di Khawaja Nasir al-Din al-Tusi, 

 

 

 

che ha la capacità di determinare il momento esatto del cambio di ogni stagione, 

 

 

 

portando la lieta novella dell’arrivo della primavera, il Nowruz, il primo giorno di primavera in Iran, 




il Capodanno iraniano. 




Torre con giochi di luce che non sono nulla di speciale. 




E si vede anche la Torre di Kashmar, simile e sempre in Iran, forse più bella. 



Nel documentario anche un ingegnere - che credo si chiami Manouhcher Ahrian. 




Abbastanza bella la grafica d'animazione. 




E si fa riferimento alle iscrizioni di Dario. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
ed Instagram (qui)
 
 
 
dovreste vedere, forse, dunque, da qui, 



da questo museo,
 
 
 
i miei video e, molto più difficilmente, le mie foto da questa abitualissima nuova edizione del «Festival del cinema archeologico» di Agrigento.
 
 
 

E volete visitare questo museo archeologico regionale siciliano Griffo, agrigentino, insieme al mio blog CMTempoLibero?

 

 

 

Potete scrivermelo - e seguirmi - anche su Pinterest (il mio profilo con foto e video e questo filmato),

 

 


 
 
 

su You Tube (videoprofilo),




su Google Maps e sulle altre reti sociali, 

 

 

 

come su Swarm e Foursquare,




ma anche su TikTok - ed, infine,



pure su Linkedin,



e qua su Blogger/Blogspot.
 
 
 

E, tramite alcuni dei tag qui sotto a fine articolo oppure attraverso le etichette in conclusione della colonna destra di questo blog, potete leggere moltissimo altro.

 
 
 
Le proiezioni stasera dovrebbero essere cominciate al solito orario. 
 

 

 

La giuria del solito e stupendo Premio Parco archeologico e paesaggistico della Valle è costituita 

 

 

 

anche da Antonio Barone (ben noto qui in territorio agrigentino), 

 

 

 

e Chiara Atalanta Ridolfi (non so chi sia).

 

 

 

E c'è anche il consueto premio del pubblico. 

 

 

 

Il coordinamento scientifico del Festival è di Valentina Caminneci e Maria Concetta Parello, archeologhe del Parco molto note qua.




Giuseppe Avenia è il responsabile solito ed usuale del Museo archeologico agrigentino
 

 

 

e Rosario Maniscalco (non so chi sia) il responsabile dell'Uo 02, l'Unità operativa 02 - chissà di cosa si occupa quest'ufficio, non lo so.




Documentari, programma e coordinamento a cura del Ram Film Festival (Rovereto Archeologia Memorie) - Fondazione Museo civico di Rovereto, 




in Trentino 




(passavo da questa cittadina in treno, ma non mi sono mai fermato).

 

 

 

Mercoledì del Festival del cinema archeologico per me ora, 

 

 

 

quest'oggi, diciannove di luglio del 2023,

 

 

 

non alle venti con il professore universitario Giuseppe Lepore sulla Casa III M,

 

 

 

perché non sono riuscito ad arrivare,

 

 

 

dato che erano già passate le venti e trenta,

 

 

 

ma dopo le ventuno,

 

 

 

le nove di sera,

 

 

 

con i filmati e documentari di questo mercoledì del Festival del cinema archeologico.




Ed ecco quanto mi chiedevo circa tre anni fa:
 
 
 
04.09.2020 Potranno essere esposte nel Museo archeologico Pietro Griffo di Agrigento 
 
 
 
le tre ancore in pietra e la grande ancora di bastimento rinvenute e scoperte nel mare agrigentino di Cannatello 
 
 
 
in seguito alle ultime immersioni effettuate tra la fine di luglio e di agosto?
 
 
 
Non credo che siano in questo museo, chissà.



Musica. Ed oggi il verso «Vieni in Riviera» - più o meno - di «Riviera» di Max Gazzè



con riferimento nel testo a Franco Battiato 



sulla frequenza fm di Rdc (Radio diocesana Concordia)



per la mattinata d'estate di Inblu2000, 



in replica la sera, 



per me prima di questo festival



Che piacere!

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