Chissà se, dopo questa seconda edizione, volete assaggiare - forse, se ci riusciremo, - ad Agrigento o a Porto Empedocle e Siculiana (Ag- provincia di Agrigento),
Potete scrivermelo su CMRicette su Twitter (eccovi qui la mia pagina),
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Seconda edizione della «Sagra del raccolto» - che si occupa dei grani antichi, dei cereali e dei legumi a Cianciana.
Nel corso della tre giorni si alterneranno convegni a tema, masterclass, show cooking, spettacoli di cabaret con Marco Manera, Ivan Fiore, Simone Riccobono, Angelo Amico ed Ernesto Trapanese.
Non credo che mi interessi nessuno di questi cinque spettacoli, ma... chissà.
Sarà presente anche un gruppo folkloristico con numerosi stand espositivi dedicati ai prodotti del grano,
al cibo lento,
al cosiddetto slow food,
all’artigianato.
E questa sagra chiuderà con la tradizionale «Mangiata di li favi e di li ciciri»,
a cura della Pro Loco di Cianciana,
sempre con il patrocinio del Comune di Cianciana.
Ci andrei molto volentieri,
se potrò.
Se non potrò, pazienza.
Ed era stato reso noto il programma della tre giorni a Cianciana della «Sagra del raccolto» sui grani antichi, cereali e legumi che è in programma in questi giorni.
Con l’apertura del «Villaggio dei sapori»,
appositamente creato per la degustazione dei prodotti locali,
e la presentazione dell’evento «Terra è vita».
Se andrò a questa «Sagra del raccolto» ciancianese credo che andrò al «Villaggio dei sapori» e, se mi colpirà, cercherò di girare video per CMRicette sulle reti sociali (più sopra i link).
E chissà cos'è questo «Terra è vita».
Non mi è ancora chiaro.
Protagonisti della prima serata era stata Anna Martano, gastronoma e gastrosofa che ha presentato «I piatti con i grani antichi» (ne avevo scritto qua)
e dopo - dovrebbe ancora essere là, forse - il barmanager Gianluca Nardone (dovrebbe essere il manager di un bar),
aveva dato vita, o sta dando vita, allo show «I whisky incontrano Cianciana»,
una masterclass con degustazione.
Non avrei potuto partecipare e non sono andato.
Mentre il cuoco e chef Francesco Bonomo avrà finito di cucinare il cous cous «ghiotta di pisci».
Chissà con quale pesce.
Non lo sapevo e non sono andato.
E, forse, Bentivegna e Perollo hanno già presentato «Produrre amari in Sicilia»
con degustazione dell’Amarola di Sciacca (Ag - provincia di Agrigento).
Chissà com'è quest'amaro - che non avrei potuto bere.
E lo spettacolo di cabaret di Marco Manera probabilmente stava chiudendo la prima serata.
A questa «Sagra del raccolto» della città di Alessio Di Giovanni, Cianciana,
c’era grande attesa da parte di qualcuno per il cuoco e chef Francesco Bonomo, campione regionale siciliano o italiano o europeo del «Cous Cous World Championship»
e successivamente al mondiale di San Vito lo Capo, forse al «Cous Cous Fest»,
mondiale dove, facendo parte della squadra italiana, ha vinto il «premio Giuria popolare»
per il «Miglior cous cous».
Ad ottobre del 2019 si era aggiudicato
il «Premio Wine Up»
di Marsala (Tp - provincia di Trapani)
con un primo della tradizione tipica marsalese - chissà quale -
rivisitato in chiave moderna.
Quello su cui punta il cuoco e chef Bonomo sarebbe, infatti, far conoscere i prodotti tipici del suo territorio.
Glielo auguro moltissimo.
Anche per questo avrebbe avuto recentemente il riconoscimento da parte della «Libera università rurale»
di «Custode dell’identità territoriale»
- non conoscevo, finora, né quest'università né questo premio.
Recentemente è stato presente,
come unico siciliano, su un libro elettronico, e-libro o,
in lingua inglese, ebook,
dedicato a «Parma capitale italiana della cultura 2020-21»,
che illustra i piatti e la biografia di alcuni cuochi e chef italiani,
tra cui molti stellati.
E qui sotto un indovinello di Cianciana
su «’N capu ’na muntagnedda»,
ma anche sulla «cammaredda»,
le «siggiteddi»
la «munacheddra»
ed una bocca.
---
Ed interessante questo indovinello di Modica (Rg - provincia di Ragusa):
Ficodindia
Mi scantu a piggialla
Mi scantu a tuccalla,
Ci taggiu la testa,
Ci taggiu la cura,
E vidu ddà dintra
’Na bella Signura
(Modica)
Mi spavento a pigliarla
Mi spavento a toccarla
Gli taglio la testa,
gli taglio la []
Cianciana. E questo di Cianciana:
Bocca
’N capu ’na muntagnedda
Cc’è ’na cammaredda,
Firriata di siggiteddi:
’Mmenzu c’è la munachedda.
In capo ad una montagnetta
c'è una cameretta
serrata con una sediolina:
in mezzo c'è la monachella
E questo di Comiso (Rg - provincia di Ragusa):
Melagrana
Haiu un marzapanieddu di rubbini
È vera ca nun sunnu tantu fini,
Ma sunnu veri russi di culuri.
Cu’ mi lu ’nzerta è veru un gran dutturi.
Ho un marzapanetto [forse ha questo significato] di rubini
vero che non sono tanto fine,
Tegole
Centucinquanta
Assittati a la banca:
Unu cu ll’àutru
Si dùnanu a biviri.
(Palermo)
Centocinquanta
seduti alla banca
uno con l'altro
si danno a bere
Uovo
Haju ’n carratidduzzu senza circa;
Cc’è vinu di du’ sorti e nun si mmisca.
(Noto)
Ho un [non l'ho capito]
c'è un vino di due tipi e non si mescola.
Vino
Abbàcu, abbàcu, quantu si’ pulitu!
Binidittu Nùè chi t’ha criatu!
A cu’ levi, a cui minti l’appititu:
E cu’ si fida di tia resta ’ngannatu!
(Barrafranca)
Habacuc, Habacuc [nome che significa amplesso ardente], quanto sei pulito,
Benedetto Noè che ti ha creato!
A chi levi, a chi metti l'appetito:
e chi si fida di te resta ingannato!
Orologio
Travagghia, Marianu,
Travagghia ’nta lu chianu,
Travagghia notti e ghiornu
Senza vuscari un granu.
(Palermo)
Lavora, Mariano,
lavora nel piano,
lavora notte e giorno
senza buscare un soldo.
Cipolla
Mentri ca iu ti spuoggiu, mi fai ciànciri.
(Modica)
Mentre che io ti spoglio, mi fai piangere.
Ancora il contenuto licenzioso.
Campana
’N capu ’n munti
Cc’è ’na conca
Tira un pilu
Jetta un gritu
Oh, valè!
Chi cosa è?
(Canicattì)
In capo a un monte
c'è una conca
Tira un pelo
Getta un grido
Oh, va là
che cosa è?
[spero che questa sia la traduzione giusta]
Campana
Sugnu esposta ad acqua e vientu, Sugnu ’ntisa e nun mi sientu.
’Ucca ’ranni, e labbra stuorti,
Ciamu i vivi, e ciànciu i muorti.
Sono esposta ad acqua e vento, vengo intesa e non mi sento.
Bocca grande, e labbra storte
Chiamo i vivi, e piango i morti.
Sale
’Nta l’acqua nasci,
’Nta l’acqua pasci;
Vidennu l’acqua
Iddru spirisci.
(Trapani)
Nell'acqua nasce,
nell'acqua si pasce [cresce];
Vedendo l'acqua
lui sparisce.
Scarabeo
Havi lu mussu e ’un è purceddu,
Joca a li palli lu puvireddu
(Montevago)
Ha le ali e non è uccello,
Ha il muso e non è porcello,
gioca a palla il poveretto
Fico
Si duna meli la disìu.
(Chiaramonte Gulfi)
Se dona latte non la guardo
se dona miele la desidero.
Lettera
N’ha bucca e parra;
N’ha peri e camina.
(Messina)
Non ha bocca e parla;
Non ha piedi e cammina.
Lettera o qualunque scritto
Bianca muntagna e niura simenza,
E l’omu chi simìna sempri pensa.
(Polizzi Generosa)
Bianca montagna e nera semente,
E l'uomo che semina sempre pensa.
Specchio
Iu m’accuostu e tu t’accuosti,
Iu m’arrassu e tu t’arrassi;
Sugnu vinutu ccà,
Ppi sapiri ’a virità.
(Modica)
Io mi accosto e tu ti accosti,
Io mi allontano e tu ti allontani;
sono venuto qua,
per sapere la verità.
Conocchia e fuso
Mentri ’a mamma è sicca ’nfina all’uossa
La fìggia abballa e addiventa ’ruossa.
(Noto)
Mentre la mamma è secca fino alle ossa
La fglia balla e diventa rossa.
Ombra
Si vidi e non si tocca
(Catania)
Si vede e non si tocca
Ragno
Senz’augghia e ghiritali,
Sacciu cùsiri e raccamari,
Sacciu fari belli duri,
Comu a chiddi d’ ’i Signuri.
(Palermo)
Senz'ago e ditale,
so cucire e ricamare,
so fare belle cose dure,
come quelle del Signore.
Ancora qualcosa di audace, dunque.
Ditale
Dì cincu frati unu sulu havi lu cappeddu.
(Palermo)
Di cinque fratelli uno solo ha il cappello
Luna
Haju ’n’arancia:
La mannu ’n Francia,
La mannu ’n Turchia,
E sempri è cu mia.
(Riposto)
Ho un'arancia:
La mando in Francia,
La mando in Turchia,
e sempre è con me.
Moneta
Haju ’na bella qualità,
Piaciu a tutti li pirsuni,
Ora età, ora ddà,
Canciu sempri di patruni.
(Chiaramente Gulfi)
Ho una bella qualità,
Piaccio a tutte le persone,
Ora qua, ora là,
Cambio sempre di padrone.
La figlia di Chitichitossa
’Un avìa purpa, né carni, né ossa;
E la mamma di Chitichitossa
Avìa purpa, carni e ossa.
(Casteltermini)
La figlia di Chitichitossa
Non aveva polpa né carne né ossa;
E la mamma di Chitichitossa
aveva polpa, carne e ossa
Vaso da notte
vistutu di jancu, cu ‘na manu ‘n ciancu
Cu é???
Dentro un camerino c'è un signorino
vestito di bianco, con una mano al fianco
Chi è?
Grazie ad «Agrigento ieri e oggi»
di Elio Di Bella ed a Wikipedia in siciliano.
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Grazie a Gaetano Ravanà sulla pagina «Cultura»
della televisione agrigentina Teleacras,
in televisione.
La «Sagra del raccolto» sui grani antichi, cereali e legumi si sta svolgendo e si svolgerà, è in programma in questi giorni da oggi,
dal ventinove al lunedì trentuno di luglio di questo 2023 davanti ad un istituto scolastico,
la scuola Alessandro Manzoni,
in piazza Di Giovanni (anche uno studioso di tradizioni popolari),
in territorio ciancianese.
Non ho mai insegnato in questa scuola.
L’apertura della sagra era stata fissata per questo ventinove di luglio 2023,
alle diciotto,
alle sei dei tardissimo pomeriggio estivo,
con il taglio del nastro alla presenza del sindaco Francesco Martorana e degli assessori comunali a Cianciana.
Alle ventuno e trenta Bonomo ed il cous cous.
«Mangiata di li favi e di li ciciri» - per me molto più importante del taglio del nastro, invece, - il lunedì trentuno di luglio di questo 2023.
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