Perché non venire a visitare, nella contrada San Nicola (luogo
della presentazione di questi libri),
qua nella mia Agrigento,
insieme al blog CMTempoLibero,
il chiostro del Museo archeologico regionale siciliano Pietro Griffo - Marag -
e tutta la Valle dei templi,
ed anche il chiostro ed atrio del Collegio dei Filippini,
proprio nella mia Agrigento letteraria?
Vi
basta scrivermelo su CMLibri su Twitter (profilo qui)
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E nella - forse anche «mia» - serata conclusiva di «AgrigentoNoir» saranno due dei protagonisti anche Gaetano Savatteri con «Quattro indagini a Makari»,
per le edizioni Sellerio,
e Stefania Crepaldi con «Morire ti fa bella»,
per le edizioni Salani.
L’ingresso è gratuito.
Gli incontri saranno coordinati da Claudia Gueli e Salvo Di Caro.
La voce narrante sarà quella di Ignazio Enrico Marchese.
Completano lo staff Giuseppe Riccobene,
il fotografo Giuseppe Greco e Gaetano Vella,
non soltanto un artista,
ma anche un designer grafico, un graphic designer.
Grazie alla pagina Cultura di Grandangolo.
E lo scrittore premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo,
di Modica (Rg - provincia di Ragusa), visse
con il padre,
un ferroviere,
nella stazione dei treni di Acquaviva Platani (Cl - provincia di Caltanissetta)
e di Casteltermini (Ag - provincia di Agrigento),
la stazione ferroviaria di Acquaviva Casteltermini.
A un quarto di secolo dalla scomparsa del poeta modicano,
in un libro,
la scoperta di un suo manoscritto inedito di cui il mondo letterario nulla ha mai saputo,
susciterà l’interesse del giornalista Franco Campo,
assai intrigato anche da una ragazza che corre lungo le rive del fiume Platani,
il fiume immortalato da Salvatore Quasimodo nelle sue liriche.
Apre la raccolta Elisa Aloisi.
Col racconto «Villa Scabrosa»
ci riporta indietro nel tempo,
tra candele profumate, dolci fatti in casa e carrozze nobiliari d’una Sicilia di cui non ci si sazia mai,
come ci racconta l’autrice sulla Catania di fine Settecento e su Villa Lava,
su Ignazio Paternò,
il principe della casata del romanzo «I Viceré»
di Federico De Roberto,
e sulla sciara:
«“Oggi nei pressi della Plaja esiste via Villa Scabrosa ma un tempo, nella fiorente Catania di fine Settecento, in quei luoghi sorgeva Villa Lava. Un eden costruito sulla sciara da Ignazio Paternò Castello, principe della casata che ispirò I Viceré di De Roberto.
A seguire, l'anno scorso, Roberto De Marco con il suo libro,
edito da Salani,
«La casa sul promontorio»,
e il magistrato catanese Maria Elisa Aloisi con «Il canto della falena»,
edito da Mondadori.
Organizzazione di Alessandro Accurso Tagano e della sua libreria,
in via Atenea,
nel centro di Agrigento,
Il fotografo delle serate era stato Francesco Novara.
Il grafico era Gaetano Vella.
Grazie ad Ecosia, a The blog around the corner ed a Malgrado tutto web.
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