#CMColonneSonore al cinema - Dopo settimane dall'arrivo nelle sale «Indiana Jones e il Quadrante del destino»,
l’episodio conclusivo della celebre saga (dovrei guardare ancora di più gli episodi precedenti),
che ha per protagonista il professor Henry Jones jr. (e non sapevo che si chiamasse così e, ricordo bene che è un professore universitario).
Questo film continua, quindi, con i personaggi cinematografici creati da George Lucas e da Philip Kaufman.
Ed ha il soggetto cinematografico di Jez Butterworth, di John-Henry Butterworth, David Koepp e...
E di James Mangold (anche regista cinematografico)
e tutti loro firmano anche la sceneggiatura,
mentre una vera e propria autorità (e le attese fanno pensare ad un altro capolavoro), il compositore John Williams,
ha scritto la colonna sonora cinematografica.
Sono stati bravi ed in alcuni è diversi momenti riescono ad «incollare» lo spettatore allo schermo in attesa degli sviluppi
nonostante alcune «imperfezioni» nella verosimiglianza alla realtà.
Da qui 👍👍🤜.
I produttori esecutivi sono Steven Spielberg e George Lucas.
Si sente anche se si pensa alla frase «Roba da Indiana Jones» in « Transformers Il risveglio» il cui produttore era...
Spielberg.
Questo film con Indy, «Indiana Jones 5»,
che era stato presentato al Festival del cinema di Cannes e poi a Taormina,
qui in Sicilia,
in provincia di Messina (non ho molti ricordi della prima presentazione e molti, ma molti, ma molti di più della seconda),
ha nel cast cinematografico - ad affiancare Harrison Ford nel ruolo di un protagonista molto umano -
Phoebe Waller- Bridge (non stupenda, ma brava e professionale e con un personaggio tratteggiato come «disgraziata» e«disgraziatella» nel finale), Antonio Banderas (lo si vede sullo schermo dopo un'ora ed un quarto e non lo si vede molto, ma è bravo e professionale anche lui),
Mads Mikkelsen (continua anche lui la serie dei professionali e bravi senza primeggiare ed eccellere con un'interpretazione magistrale)
e Boyd Holbrook.
E sto vedendo com'è sullo schermo cinematografico quel 1969, anno che alcuni di noi non hanno vissuto,
anno in cui Indiana Jones, dopo anni di onorevole carriera, è prossimo alla pensione.
Beato lui anche se si sente inadeguato rispetto al mondo che lo circonda.
Sicuramente c'è un riferimento alla storia, all'allunaggio, al momento della lite di Jones con il vicino di casa.
Ed i capelli della donna nera che fanno pensare ad Aretha Franklin ed al soul americano.
E la sfilata «pace e amore» con il simbolo della pace prima di scene che tengono gli occhi attaccati allo schermo con «concorrenza» a 007 - James Bond (andreste mai a cavallo in metropolitana a quasi ottant'anni?!).
E sto vedendo anche come vive la quasi certezza che sia giunto il momento di appendere frusta e cappello - e le scarpe - al chiodo,
finora nulla, credo,
e come viene coinvolto dalla sua figlioccia Helena (Phoebe
Waller-Bridge) in una nuova avventura - probabilmente all'inizio del film? -
che consiste ancora una volta
nella ricerca di un oggetto particolare: il Quadrante di Archimede - e confermo che il legame con Siracusa è, dunque, fortissimo e nettissimo ed evidentissimo -,
uno strumento che può cambiare il mondo,
«per il meglio» o «per il peggio» a seconda delle mani nelle quali potrebbe finire.
Beh, del resto è sempre o quasi sempre così nella vita.
Tremenda la figlioccia, comunque, sappiatelo e bravissimi gli sceneggiatori.
E, forse, ho già visto com'è il nemico dato che, come in ogni storia di avventura (gli autori e sceneggiatori conoscono il loro mestiere),
al protagonista si contrappone sempre un antagonista con scopi malefici
ed, infatti, credo di avere già visto il momento in cui Jones incontra l’ex nazista Voller (Mads Mikkelsen- e vedremo come interpreterà questo personaggio cinematografico),
determinato a usare il Quadrante per scopi distruttivi e terrificanti.
Vedremo (ma cercherò di svelare il meno possibile).
E sappiate anche che sto guardando «Indiana Jones e il quadrante del destino» al cinema, qui in via XXV aprile,
ad Agrigento (sala cinematografica a fine testo).
L'orario dello spettacolo per me?
Le ventuno,
le nove di sera,
ma ce n'è uno anche alle diciotto,
alle sei del tardo pomeriggio estivo,
orario che solitamente preferisco,
anche d'inverno,
ma oggi,
questo giovedì,
avevo un altro impegno.
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del sito di notizie AgrigentoOggi.
Ed ecco un altro testo, che rielaboro adesso,
ed il finale su questo «Indiana Jones 5» di cui scrivo sopra:
«The Batman»,
con Robert Pattinson,
era, invece, scivolato al quattro di marzo del 2022 e lo avevo visto al cinema
e mi era piaciuto moltissimo.
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