«Da tre giorni il professore Agostino Toti non ha in casa quella pace, quel riso, a cui crede ormai di aver diritto.»
Questo l'incipit letterario della novella pirandelliana «Pensaci, Giacomino!»,
del 1910.
Una indicazione temporale indeterminata,
una professione,
un nome,
un cognome.
E nella maturità o nella vecchiaia si deve avere diritto alla pace,
al riso?
«Perdio, ma dove siamo?», invece,
le prime parole della commedia teatrale pirandelliana «Pensaci, Giacomino!»,
parole del cavalier Diana,
del direttore del ginnasio di una cittaduzza di provincia,
al giorno d'oggi.
La descrizione del luogo,
dettagliata dallo stesso Luigi Pirandello,
è questa:
«Il corridoio d'un Ginnasio di provincia. Nella parete di fondo s'aprono a ugual distanza l'uno dall'altro varii usci con tabelle in cima: Classe II — Classe III — Classe IV. — Davanti a questa parete corrono gli archi d'un loggiato, propriamente tre archi sostenuti da due colonne, che limitano il corridoio in fondo. A destra e a sinistra due pareti laterali. Nel mezzo a quella di destra un uscio con la tabella: Gabinetto di Storia Naturale. — In quella di sinistra, a riscontro, un altro uscio con la tabella: Direzione. — Allo spigolo di questa parete, la campana della scuola, con la catenella pendente. Nella parete di destra, presso l'uscio del Gabinetto di Storia Naturale, un tavolino e una sedia per il bidello. — Destra e sinistra dell'attore.
Per «Pensaci, Giacomino!»,
di Luigi Pirandello,
secondo Renato Terranova,
messa in scena dal Gruppo teatrale «Il Caos»
di Porto Empedocle (Ag - provincia di Agrigento),
«CMLibri a teatro»
è in piazza Umberto I,
nel centro di Siculiana (Ag - provincia di Agrigento),
con, davanti,
una scena teatrale semplice senza gli usci delle tabelle,
senza i tre archi di un loggiato e le colonne,
senza gli usci con le tabelle «Gabinetto di Storia Naturale»
e «Direzione»,
senza la campana della scuola con la catenella pendente,
con la sedia per il bidello,
ma senza tavolino.
Lo scrittore teatrale,
il drammaturgo,
l'autore teatrale Pirandello,
è molto dettagliato:
«La scuola sta per finire. Al levarsi della tela, Cinquemani, il bidello, che passeggia in fondo per il corridoio, col berretto gallonato e uno scialle di lana sulle spalle, si ferma al rumore indiavolato che viene dal Gabinetto di Storia Naturale, dove il professor Toti fa lezione; alza le mani coi mezzi-guanti di lana e le scuote in aria, come a dire: “Dio, che baccano!„ All'improvviso si spalanca l'uscio a destra e il Direttore Diana irrompe su le furie, urlando:»
E, poi, le parole del direttore che vi ho scritto.
Ma cambiamo, ora, argomento:
vi riferisco, dunque, di Musco,
del film «Pensaci, Giacomino!»
con soggetto cinematografico naturalmente dalla commedia teatrale «Pensaci, Giacomino!»
di Luigi Pirandello,
e film girato dal regista cinematografico Gennaro Righetti.
E conoscete Alessandro e Gilberto Idonea?
Sappiate anche che....
Angelo Musco, il professor Agostino Toti in quel film,
in quella commedia cinematografica,
è/era di Catania (nato in via Giuseppe Garibaldi - Largo Paisiello,
a San Cristoforo).
E da «Pensaci, Giacomino!»
passo, quindi,
ad un'altra opera teatrale pirandelliana,
con la regia di Nino Martoglio,
che non piaceva ad Angelo Musco,
che non ebbe successo,
fu riscritto dal siciliano in italiano.
Ed, insieme al mio blog CMTempoLibero,
volete visitare la mia Agrigento pirandelliana,
la sua città natale,
ma anche la piazza Umberto I,
tutta Siculiana?
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Grazie al Piccolo Teatro,
a «Vivi Milano»
del Corriere.
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