«A Black Jesus», «Lu tri di maiu» e - con «U friscu» di Russo, «Le donne della Vucciria» di Abbasy, «Un passo avanti» di Barbera e «Lila» di Lascano - «Cinema nel Giardino del Santuario» ed il «Film Festival» in una città a me «familiare»

Con soggetto e sceneggiatura di Romina Baglio «U friscu» 

 

 

 

del regista Paolo Russo.

 

 

 

Gli attori sono Alessandro Paternò, Lucrezia Terranova, Desy Forgia, Alessio Forgia, Ettore Toia, Giuseppe Privitelli, Demian Milano, Salvatore Stelletta, Giovanna Di Santo, Daniel Cefalù, Cateno La Loggia, Cateno La Loggia, Andrea La Spina e Pasquale Russo.  

 

 

 

E poi lo sguardo cambia con «Le donne della Vucciria» 

 

 

 

di Hiam Abbasy,

 

 

 

scritto dalla regista,

 

 

 

ma anche da Jean-Baptiste Sastre;

quindi «Un passo avanti»

 

 

 

di Antonella Barbera;

 

 

 

ma anche «Lila»

 

 

 

di Gary Lascano.

 

 

Potrei partecipare da spettatore a questa prima edizione del «Siculiana Film Festival» 

 

 

 

la cui giuria popolare è presieduta dal giornalista Alan David Scifo.

 

 

 

La direzione artistica è di Beppe Manno - che non conosco.

 

 

 

Conducono Alfonsa Butticè - che più o meno conosco - 

 

 

 

e Giuseppe Mallia (non so chi sia).

 

 

 

Dunque potrei andare a «Cinema nel Giardino del Santuario».

 

 

 

E cambiamo docufilm ed anno: 

 

 

 

dopo essere stato presentato a festival internazionali del cinema, «A Black Jesus», 

 

 

 

il film documentario che avevo visto,

 

 

 

del regista cinematografico Luca Lucchesi, 

 

 

 

prodotto da Wim Wenders, 

 

 

 

a Siculiana (Ag - provincia di Agrigento), 

 

 

 

dove è ambientata la sua storia. 

 

 

 

«A Black Jesus» era stato proiettato in piazza Umberto I,

 

 

 

proprio a Siculiana,

 

 

 

ed il regista Luca Lucchesi aveva presentato il film insieme ai suoi protagonisti,

 

 

 

e, tra di loro, anche Edward Zorobah, 

 

 

 

il giovane migrante del Ghana, 

 

 

 

il ghanese che dal 2018 al 2019 era stato ospite del centro di accoglienza di Villa Sikania e la cui storia, 

 

 

 

compreso il suo desiderio di prendere parte alla processione del Cristo nero del «Tre di maggio»,

 

 

 

di «Lu tri di maiu», 

 

 

 

venerato da secoli nel paese in provincia di Agrigento, 

 

 

 

è al centro della vicenda narrata nel documentario. 

 

 

 

Uno dei numerosi punti di vista e racconti, 

 

 

 

dei numerosi punti di vista differenti, 

 

 

 

dei racconti differenti,

 

 

 

anche racconti cinematografici, 

 

 

 

sull'emigrazione verso le coste agrigentine.

 

 

 

 

«A Black Jesus» offrirebbe una prospettiva nuova e uno sguardo non giudicante sui temi della migrazione e dell’accoglienza in Europa.

 

 

 

E volete visitare il Giardino del Santuario del Santissimo crocifisso, 

 

 

 

in via Collegio,

 

 

 

vicino a piazza Umberto I, 

 

 

 

nel centro di Siculiana,

così come piazza Umberto I,

 

 

 

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(se non cambierò l'impostazione grafica).

 

 

 

E grazie ad AgrigentoOggi,

ma anche a «Siculiana città degli sposi»,

 

 

 

ad «Estate mediterranea».

«A Black Jesus» era stato proiettato il venticinque di luglio dello scorso 2022, 

 

 

 

alle ventuno, 

 

 

 

alle nove di sera.

 

 

 

Mentre il «Siculiana Film Festival» stasera, 

 

 

 

nel martedì ventidue di luglio di questo 2023,

 

 

 

ugualmente dalle nove di sera.