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venerdì 18 agosto 2023

Le vongole sgusciate da pesca sostenibile - Ed un evento culinario anni fa nella mia città con Giusina Battaglia

Finalmente le vongole sgusciate da pesca sostenibile

 

 

 

che ho comprato in via Zunica

 

 

 

a Villaseta,




nella mia Agrigento.




E da Gradara e Casalecchio di Reno - alla fine di questo mio testo capirete perché questi due riferimenti e potrete leggere maggiori informazioni su questo barattolino in vetro con queste vongole - 




volete visitare le Porto Empedocle e Siculiana (Ag- provincia di Agrigento) della pesca?




E sappiate anche che nelle prossime righe, invece, scrivo non soltanto sulle vongole.

 

 

 

Per visitare Porto Empedocle e Siculiana, a sua volta, dovete scrivermi su CMRicette su X, 

 

 

 

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oppure attraverso tutte le etichette alla fine della colonna destra di questo blog 
 
 
 

(se non cambierò l'impostazione grafica).

 

 

 

Ed eccovi altro:

 

 

 

Luigi Roberto Mula, giornalista, nella giuria tecnica di «Agrigento Cooking Show».

 

 

 

Il ristorante «La Scogliera»

 

 

 

di Siculiana Marina,

 

 

 

a Siculiana (Ag- provincia di Agrigento).

 

 

 

Con minestra di sicci - minestra di seppie (deve essere buona) - 

 

 

 

di Alessandro Tondo, 

 

 

 

«U pitaggiu»,

 

 

 

il pitaggio (lo mangio da anni, ma non in questo ristorante),

 

 

 

di Rosario Bevilacqua, 

 

 

 

per «U strittu di Sant'Anna»,

 

 

 

nel «mio» centro di Agrigento,  

 

 

  

E poi «Bonamorone»

 

 

 

di Giovanni Genova, 

 

 

 

con il suo calamaro ripieno (i calamari ripieni - che non ho mai mangiato qua - sono stupendi),

 

 

 

ed un ristorante e pizzeria noto in Sicilia, 

 

 

 

 «Granofino»,

 

 

 

 di Salvo La Rocca, 

 

 

 

con i cavatelli al sugo di carne di maiale (devono essere goduriosi).




Ed «Il Mangione»

 

 

 

 di Massimiliano Gallo ed Andrea Barba, 

 

 

 

con un piatto che mi incuriosisce, 

 

 

 

la «Norma rivisitata»,

 

 

 

la loro versione della pasta alla Norma.

 

 

 

Quindi il «Lounge Beach Scala dei turchi» (quasi mai sono stato in tutti questi ristoranti)

 

 

 

di Andrea Vanadia e Renato Rosati, 

 

 

 

con la busiata di pasta fresca con gamberone rosso di Mazara

 

 

 

con seppia, crema di fave e pomodori confit

 

 

 

un piatto con un prodotto tipico, dunque,

 

 

 

ed «Il re di Girgenti»

 

 

 

in cui potete mangiare proprio ad Agrigento/Girgenti.

 

 

 

Da Alex Di Francesco, in aggiunta, 

 

 

 

la calamarata con le vongole, pescatrice (rana pescatrice forse?), 

 

 

 

il pomodorino datterino e la bottarga di tonno;

 

 

 

dal ristorante «Matra», 




ci passo accanto di tanto in tanto, da Francesco Montefusco,

 

 

 

l'arancina siciliana al nero di seppia con tartare di gambero rosso di Mazara, 

 

 

 

i ricci e la colatura di provola affumicata,

 

 

 

una sorta di trionfo di tipico, dunque;

 

 

 

Non conosco neanche «Nnì Popò»

 

 

 

di Arcieri Studios, 

 

 

 

con gli spaghetti aglio, olio, peperoncino, sarde salate e pinoli;

 

 

 

un'altra interpretazione arriva da «Marlò Beef Bar»

 

 

 

di Webziro, 

 

 

 

con il Macco Marlò (mai mangiato lì, ma vi consiglio il macco, in generale);

 

 

 

conosco, invece, «Nodo», 

 

 

 

a Realmonte,




di Francesco D’Avola, 

 

 

 

con gli spaghetti ai ricci di mare;

 

 

 

si confrontano con due classici siciliani «Perbacco»,

 

 

 

di Simone Cusumano, 

 

 

 

con la sua parmigiana di melanzane,

 

 

 

e «Mabel» (sulla mia strada verso casa, di tanto in tanto),




di Mauro Posante, 

 

 

 

con la caponata scomposta;

 

 

 

l'«Hostaria del vicolo»

 

 

 

di Arte Ventuno, 

 

 

 

offre l'«Ovamurina»

        

 

 

(chissà cos'è).

 

 

  

L’ospite di quella serata era stata Giusina Battaglia

 

 

 

la giornalista

 

 

 

la giornalista palermitana di successo grazie al programma televisivo «Giusina in cucina»

 

 

 

su Food Network,

 

 

 

macché su Discovery Plus, 

 

 

 

mai visto là, 

 

 

 

e su Food Network cucina pietanze siciliane. 

 

 

 

La finale era stata presentata da Silvio Schembri.

 

 

 

I premi avevano un valore di mille euro.  

 

 

 

Ed era prevista una degustazione

 

 

 

una degustazione libera,

 

 

 

così come il cibo di strada, 

 

 

 

il cosiddetto street food, 

 

 

 

ma a pagamento,

 

 

 

ed io non sono mai stato a questo evento culinario che esiste da poco più di due anni, per quel che ricordo.

 

 

 

E c'era l'ingresso libero fino ad esaurimento posti.

 

 

 

Unaltra novità della seconda edizione era la collaborazione, 

 

 

 

la partnership con «All Food Sicily»,

 

 

 

che conosco,

 

 

 

che aveva assegnato due ulteriori premi per il miglior piatto e la migliore storia.

 

 

 

L'«Agrigento Cooking Show» nasce da unidea del videomaker Marco Gallo. 

 

 

  

E questo show si era svolto il due di maggio del 2022, 

 

 

 

alle ventuno, 

 

 

 

alle nove di sera, 

 

 

 

sul viale Leonardo Sciascia

 

 

 

al Villaggio Mosè,

 

 

 

al Palacongressi di Agrigento

 

 

 

nella Sala Concordia.

 

 

 

La giuria tecnica era composta da:




Giulio Reale (mai sentito il suo nome), regista televisivo su Rai2, Rai3, Rai4 e RaiStoria;

 

 

 

Giulio Bottini, il regista e documentarista;

 

 

 

Luca Catalano, produttore per «Ballandi Arts»,

 

 

 

Valerio Matteu,

 

 

 

Enrico Mazzanti, regista di spot pubblicitari nazionali per Vodafone, la Crai, la Fiat, la Bnl),

 

 

 

Adele Pupella, critica gastronomica ed influenzatrice, una cosiddetta influencer («La cucina italiana»,

«Scatti di gusto»

 

 

 

ed

«Identità golose»),

 

 

 

Michele Balistreri, direttore di «All Food Sicily»,

 

 

 

Marco Alini di Mediaset,

 

 

 

Angelisa Castronovo, produttrice cinematografica e fondatrice della casa di produzione Welsee, di casa perché agrigentina;

 

 

 

Alessandro Seminerio, di «Sem&Food»,

 

 

 

Giuliana Miccichè, 

 

 

 

la giornalista, 

 

 

 

anche lei agrigentina;

 

 

 

Annalisa Pompeo, una blogger di cucina, 

 

 

 

una cosiddetta food blogger;

 

 

 

Federica Raccuglia, responsabile di «Yellove Comunicazione e Cook Magazine».

 

 

 

Nella «Giuria per il miglior piatto»

 

 

 

proprio Giusina Battaglia, la conduttrice televisiva,




Fabio De Francesco di Slow Food Sicilia,

 

 

 

ma anche Fabio Gulotta

 

 

 

il responsabile del progetto Diodoros e «Strada del vino e dei sapori della Valle dei templi»,

 

 


Emanuele Termini, direttore di «Cook Magazine».

 

 

 

Grazie a Valentina Alaimo su AgrigentoOggi.

 

 

 

Gli sponsor erano, invece, il liquore Amara, 

 

 

 

l'olio bio Calua, 

 

 

 

un olio biologico,

 

 

 

ma anche Sciabica Assicurazioni (Soluzioni assicurative Sciabica), 

 

 

 

il «Cristo di Campobello»

 

 

 

e la «Cl Motors Suzuki»




Vongole sgusciate, invece, da pesca sostenibile prodotte da una società a responsabilità limitata di via Strada della Romagna, 

 

 

 

a Gradara (Pu - provincia di Pesaro Urbino), 

 

 

 

la «Ici Industria conserviera ittica srl»




per una società cooperativa di via del Lavoro, 

 

 

 

a Casalecchio di Reno (Bo - provincia di Bologna),




la Coop Italia società cooperativa.

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