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mercoledì 23 luglio 2025

Di Morlupi «Segnale assente: un'indagine per i Cinque di Monteverde» ad un festival del giallo, del noir e del poliziesco nel mio centro città: la verità, le imperfezioni, il cinema coreano, asiatico e di quartiere, la letteratura, la mafia e l'omertà

In questo romanzo europeo c'è un giovane, 

 

 

 

un ragazzo,

 

 

 

con una tranquillità da bonzo tibetano.

 

 

 

Il commissario Biagio Maria Ansaldi, 

 

 

 

invece, 

 

 

 

amerebbe il cinema, 

 

 

 

il cinema di quartiere,

 

 

 

e la letteratura;

 

 

 

lo scrittore François Morlupi ama il cinema coreano ed asiatico.

 

 

 

Non credo di avere mai visto, 

 

 

 

forse,




alcun film sudcoreano e coreano;




suppongo di avere visto pochi film del cinema asiatico.




Amo moltissimo la letteratura.




Il titolo del romanzo «Segnale assente: un'indagine per i Cinque di Monteverde» 

 

 

 

dà indicazione agli eventuali lettori che, 

 

 

 

come me, 

 

 

 

non conoscono questo libro che la trama e l'azione hanno luogo nel quartiere Monteverde di Roma.

 

 

 

Questo romanzo italiano verrà presentato oggi ad un festival del giallo, del noir e del poliziesco in un palazzo storico del mio centro città e ve ne scrivo nelle prossime righe, 

 

 

 

mentre in queste pagine romanzesche ci sarebbero l'indifferenza degli utenti e passeggeri di un tram,

 

 

 

il loro disinteresse;

 

 

 

la messa sotto protezione,




il mettere sotto protezione;

 

 

 

una talpa,

 

 

 

non un animale,

 

 

 

ma una spia che farebbe la soffiata;

 

 

 

la criminalità organizzata della capitale italiana, 

 

 

 

sembra non in galera o al carcere duro o al fine pena mai,

 

 

 

la mafia chissà di dove, 

 

 

 

il non parlare,

 

 

 

l'omertà.

 

 

 

Non sarebbe tremendo il fatto che faccia «più paura il silenzio degli onesti che la cattiveria dei malvagi»?

 

 

 

O, 

 

 

 

forse,

 

 

 

nello spiegarsi ed evolversi della trama letteraria sarebbe,

 

 

 

invece, 

 

 

 

così tremendo? 

 

 

 

Cosa ne pensate delle domande scomode,

 

 

 

del restituire una chiara e veritiera amara realtà?

 

 

 

Personalmente CMLibri è 

 

 

 

e tifa 

 

 

 

per la verità;

 

 

 

a volte è davvero molto difficile dirla nella vita privata, 

 

 

 

forse anche e persino nella vità pubblica in determinati contesti,

 

 

 

e tutto ciò può anche mettere in crisi qualcuno e/o qualcuna, alcuni.

 

 

 

A volte credete la realtà non sia, 

 

 

 

poi,

 

 

 

così chiara nella vostra vita oppure non sia così chiara nella vita intorno a voi oppure non sia così amara e potete trovare soluzioni,

 

 

 

magari difficili,

 

 

 

ma buone, 

 

 

 

un po' rischiose e da raggiungere molto lentamente,

 

 

 

ma, 

 

 

 

comunque, 

 

 

 

soluzioni,

 

 

 

in collaborazione con qualcuno o qualcuna che conoscete e che vi è molto caro o cara?

 

 

 

Amate moltissimo la verità?

 

 

 

Io sì, 

 

 

 

credo di sì.

 

 

 

Siete speciali proprio per le vostre imperfezioni perché Dio è perfetto e gli uomini e le donne no?

 

 

 

Ed anche Dio è molto speciale,




specialissimo,




aggiunge CMRomanzi.




Accettate le imperfezioni?




Cerco di accettarle.




Abbiamo paure, gioie e dolori?




Sono pochi o abbastanza o molti o...?

 

 

 

Sì, 

 

 

 

li ho,




più gioie che dolori,




ne sono quasi sicuro,




paure un po',




ma, 

 

 

 

talvolta,




non mi piace parlarne o scriverne.




Ridete molto?




Credo abbastanza,




ultimamente un po' meno.




Soffrite molto?




Abbastanza io.




Vi piegate molto o moltissimo?




Vi rialzate molto o moltissimo?




Credo e spero di riuscire a rialzarmi se capita o capitasse.




Amate i personaggi letterari che non se ne vanno mai davvero, 

 

 

 

che restano in un angolo del cuore, 

 

 

 

che sono pronti a tornare?

 

 

 

Io sì,

 

 

 

magari con un nome un po' differente,

 

 

 

dopo che sono scaduti i diritti d'autore dello scrittore o della scrittrice.

 

 

 

Vi piacerebbe un festival «Giarnu Vigata»

 

 

 

fra Porto Empedocle ed, 

 

 

 

eventualmente,

 

 

 

i suoi dintorni da Realmonte in poi (entrambe le città in provincia di Agrigento)?

 

 

 

Gli altri romanzi della serie «I cinque di Monteverde»

 

 

 

sono:

 

 

 

«Formule mortali»;

 

 

 

«Il gioco degli opposti»;

 

 

 

«Come delfini tra pescecani»;

 

 

 

«Nel nero degli abissi».

 

 

 

Due racconti di Morlupi sono:

 

 

 

«Ultima cena a Parigi»

 

 

 

ed «Un delitto con i guanti».

 

 

 

Presentazione di questo libro italiano pubblicato da Salani al festival AgrigentoNoir,

 

 

 

il quale ritorna al Palazzo dei Filippini del mio centro di Agrigento,

 

 

 

in via Atenea,

 

 

 

alla fine di via Atenea.

 

 

 

Grazie alle recensioni di Elisabetta Bolondi su SoloLibri, 

 

 

 

di Laura Argelati su «Raccontami di libri»,

 

 

 

di Gabriel Uccheddu su «Il recensore»;

 

 

 

alle pagine «Cultura»

 

 

 

ed «Eventi»

 

 

 

di AgrigentoOggi;

 

 

 

a Wikipedia;




a Rai Cultura.

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