Buona pittura e scrittura a tutti e tutte.
Ed il «caldo boia»
quasi non impedisce di lasciare finché non arriverà la verità.
Sono offesissimo molto personalmente perché non mi piacciono assolutamente i «sentito dire» e, come nel «Gioco dell'oca»,
si torna indietro ad una semplicissima conoscenza.
Voglio assolutamente e subito il nome o i nomi di chi ha detto.
Intanto passo in provincia di Caltanissetta ed a Palermo
partendo da una semplicissima conoscenza - nel Nisseno maggiore,
a Palermo minore.
Francamente me ne infischio dell'atto stesso poco elegante del sentito dire,
ma mi dà davvero molto fastidio ed irritazione la «coltellata alle spalle»
del non dire o non scrivere a me e non la chiudo qui,
semplicemente chiudo qui,
e da un tentativo di amare non si passa ad una semplicissima amicizia,
ma si torna indietro ai primi giorni,
a decisamente molto meno,
ad una conoscenza.
Sarà necessario un tempo lunghissimo,
davvero molto lungo,
per passare da una conoscenza a più che una conoscenza,
molto,
ma molto,
ma molto di più che qualche mese finché il caldo boia finisca.
E cancellare quanto scritto è inutile,
è sintomo di paura,
del non voler leggere.
Durante il «caldo boia» anche in cucina,
io non ci sarò più da lontano.
Se si han bisogno di soldi avrei cercato di esserci e di sostenere,
per quanto mi sia possibile,
ma il «sentito dire»
non lo sopporto e tollero proprio,
mi è davvero molto indigesto e pesante,
ed esigo spiegazioni ed approfondimenti sulla nefandezza dell'entrare senza permesso nella mia intimità e nella mia vita personale con troppa cattiveria.
Sono davvero molto infastidito ed irritato e troppo offeso dal «sentito dire»,
soprattutto in presenza del rispetto da parte mia e davvero di rispetto da parte di una coppia di due miei conoscenti che spero possano lentamente negli anni diventare miei amici.
E chi ha detto la pagherà carissima con il disprezzo più completo,
fosse un padre o un conoscente o chi altro.
Domani è un altro giorno e chissà quando si andrà in provincia di Caltanissetta e se si andrà a Palermo. Io non sono solo perché una presenza spirituale con me la ho,
con cui ho un «colloquio»
ogni giorno o quasi.
Qualcuno è diverso dalla presenza spirituale e c'è e ci sarà nella mia vita,
la ravviva, conoscenti ed amici del mio passato e del presente,
almeno uno di due di loro spero possa diventare un conoscente ed amico speciale.
Gli altri si facciano l'esame di coscienza e si conoscano meglio anche perché ho moltissimo da fare,
confermando i precedenti impegni da portare avanti.
Voglio e pretendo le scuse.
Sono molto fiero di quello che sono,
di quello che ho fatto,
dei miei conoscenti ed amici fondamentalmente buoni del passato e del presente.
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