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venerdì 7 agosto 2020

Il «vento grande e gagliardo» del «Primo libro dei Re», il mantello, Elia ed Ermes Ronchi

Vi premetto - innanzitutto - che avevo già scritto su questo Libro, su 3, 5 ed anche 7 - 12 e su Elia che mangia, in 19, 4 - 8.
 

 
Sul mantello scrivo più sotto, quasi alla fine di questo articolo, ma intanto potete leggere già qui sulla tunica e il mantello in uno dei vangeli






 


Fra le letture di «Il Signore ci salva oltre ogni nostro dubbio» di Ermes Ronchi il Primo libro dei Re (1 Re 19, 9 ed anche 11 - 13). 
 
 
 
Una caverna dove Elia passa la notte. 
 
 
 
Il Signore gli parla ed Elia comincia a rispondergli così: «Ardo di tanto zelo per il Signore, Dio degli eserciti». 
 
 
 
E poi continua. 



Qualcuno dice ad Elia di stare sul monte. 
 
 
 
Ci fu un vento, grande e gagliardo, «tale da scuotere le montagne e spaccare le pietre, ma il Signore  non era nel vento». 
 
 
 
Il vento mi fa pensare al passo biblico di Matteo visto che Gesù, Pietro e gli apostoli hanno mare mosso. 



Nel Libro dei Re la continuazione è, invece, molto triste e mi ha «turbato» ed ha a che fare anche con il fuoco: «Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco». 
 
 
 
Purtroppo i passi non riferiscono sempre di vicende allegre, ma a volte anche del terremoto



Poi «il sussurro di una brezza leggera». Elia si copre la faccia con il mantello, ma per noi forse, in tempi di nuovo coronavirus Sars-Co-V-2, non è molto consigliabile. 

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