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giovedì 13 agosto 2020

Scianna, «Occhio di capra» e «Il giorno della civetta» di Sciascia, «Il maestro di Regalpetra» di Collura e la ricetta della pasta con le sarde di Graziano e Restivo

Il sindaco di Racalmuto (Ag), Vincenzo Maniglia, l’assessore alla Cultura, Enzo Sardo,  Lillo Bongiorno e il nipote dello scrittore Leonardo Sciascia, Vito Catalano, 
 
 
 
hanno letto brani da «Occhio di capra» e «Il giorno della civetta» dello scrittore racalmutese insieme alla testimonianza del fotografo bagherese Ferdinando Scianna, letti da Alfonso Collura, Maria Tirone, Maria Di Sano e Adele Troisi. 



E vorrei leggere dello scrittore agrigentino Matteo Collura, il biografo di Sciascia, «Il maestro di Regalpetra». 



Vito Catalano avrebbe riferito di una foto di Giuseppe Leone e soprattutto lo scrittore Leonardo Sciascia amava la cucina»,  come ricordava il compianto Aldo Scimè, per anni presidente della Fondazione racalmutese Leonardo Sciascia.



Gli chef e cuochi Pino Graziano e Enrico Restivo del Feudo San Martino hanno rivisitato uno dei piatti preferiti di Leonardo Sciascia,  la pasta con le sarde salate.



Ingredienti per due persone: duecento grammi di spaghettoni di grano duro, trafilato in bronzo, due sarde salate, uno spicchi d’aglio, un ciuffo di prezzemolo tritato, un peperoncino (peperoncino tritato), sale e pepe quanto basta per condire la pasta, un pizzico di buccia di limone giallo grattugiata, due cucchiai di pane raffermo, uno - due cucchiaini di zucchero. 



Cuociamo la mollica di pane in padella antiaderente a fuoco lento con lo zucchero ed un filo d'olio fino ad ottenerne la doratura desiderata.  



Sulla fiamma anche una pentola con abbondante acqua poco salata, portiamola a ebollizione e facciamovi cuocere (al dente?) gli spaghettoni. 



Intanto in un tegame versiamo l'olio evo, extra vergine d'oliva, aggiungiamo le sarde salate, precedentemente pulite, lavate e tagliate a pezzettini. 



Nello stesso tegame aggiungiamo l'aglio e il peperoncino tritato facendoli scaldare a fuoco basso. 



Con un cucchiaio di legno stemperiamo le sarde fino ad ottenere una salsetta. L'olio non deve friggere e, quindi, continuiamo a mantenere la fiamma bassa, aggiungiamo prezzemolo e stemperiamo con un cucchiaio di acqua di cottura. 



Quando gli spaghettoni saranno cotti versiamoli in una zuppiera e condiamoli con la salsa. Aggiungiamo a crudo la scorza di limone precedentemente grattugiata.



Serviamo subito in piatti ben caldi polverizzando tutto con la mollica caramellata.



Manifestazione davanti alla casa di campagna di Sciascia, in contrada Noce a Racalmuto, forse più conosciuta della casa natale racalmutese, fra i Luoghi del cuore Fai, anche per l’interessamento di un'associazione di Pippo Di Falco che l'ha recuperata. 



Fra gli spettatori (probabilmente) presente anche la preside Patrizia Pilato. 
 
 
 
 
 
 
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