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venerdì 21 agosto 2020

«Jetta la riti» di Gian Campione e il dialetto agrigentino di Pirandello

Non conosco questo brano che è stato un omaggio a Gian Campione, «Jetta la riti».

Le targhe per la nuova denominazione di una via di Agrigento, ora via Gian Campione, sono state realizzare in roccia lavica dall’Accademia di belle arti di Agrigento diretta dal professor Alfredo Prado. La scelta di modificare la denominazione della via nasce dal fatto che proprio in quella zona del centro storico a due passi da piazza Ravanusella era nato ed ha vissuto per lungo tempo l’artista agrigentino, scomparso prematuramente nel 2005. 

Per diciassette anni Salvatore Campione - in arte Gian Campione - fece parte del gruppo folklorico Val d’Akragas, tramite il quale girò il mondo portando alla ribalta la canzone siciliana nell’autentica parlata agrigentina. E Luigi Pirandello aveva scritto la sua tesi di laurea sul dialetto agrigentino della sua epoca. 

La manifestazione è stata presentata da una giornalista agrigentina, Margherita Trupiano, ed è stata libera alla partecipazione di tutti, ma con distanziamento e muniti di mascherine. Giustissimo così. 

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