Non ci si deve vergognare del fatto che due donne agrigentine, una di Favara e l’altra di Licata (Ag- provincia di Agrigento),
erano in attesa ieri pomeriggio di essere ricoverate al reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dove non c'erano più posti letto,
e dalle quattordici fino almeno alle ventuno stazionavano all’interno di ambulanze?
Hanno fatto cosa buonissima alcuni parenti che hanno contattato le forze dell’ordine per segnalare quanto stava accadendo.
Tremendo che una delle due pazienti, la sorella del giornalista Totò Arancio, non riusciva neanche a parlare.
Inquietante e tremendo che il numero dei pazienti – come ha reso noto il direttore sanitario Marcella Santino dell'Asp di Caltanissetta – purtroppo è aumentato in maniera improvvisa ed esponenziale.
Ma dove vivono la ministra Lucia Azzolina, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ed il Partito democratico?
Sulla luna, dove il Covid non c'è?
Su Marte, dove il Covid non c'è?
Purtroppo in Italia c'è e si dovrebbero posticipare alla fine della pandemia i concorsi per la scuola e metterci finalmente una pezza ascoltando finalmente i sindacati della scuola ed il Partito democratico.
Quando si sveglieranno?
E l’rsa di via Luigi Monaco a Caltanissetta con trenta posti letto è in grado di offrire un servizio eccellente e di qualità?
Semplicemente una domanda.
Ottimo, comunque, che sia stata anticipata l’apertura a oggi, speriamo con la massima qualità.
E buon lavoro al direttore medico di presidio, Luciano Fiorella, e al bed manager, il manager che si occupa dei letti, Benedetto Trobia, dopo che è stata finalmente trovata la soluzione più adeguata per le due donne, compito non facile in questo contesto regionale e nazionale che non trova soluzioni rigorose.
Tramite alcuni tag qui sotto a fine articolo potete leggere moltissimo altro.
Come Ansa.
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