Luigi Pirandello: «Orbene, questa mia servetta Fantasia ebbe, parecchi anni or sono, la cattiva ispirazione o il malaugurato capriccio di condurmi in casa tutta una famiglia, non saprei dir dove né come ripescata, ma da cui, a suo credere, avrei potuto cavare il soggetto per un magnifico romanzo».
«Quale autore potrà mai dire come e perché un personaggio gli sia nato nella fantasia? Il mistero della creazione artistica è il mistero stesso della nascita naturale», considera Pirandello.
E riflette: «Così un artista, vivendo, accoglie in sé tanti germi della vita, e non può mai dire come e perché, a un certo momento, uno di questi germi vitali gli si inserisca nella fantasia per divenire anch’esso una creatura viva in un piano di vita superiore alla volubile esistenza quotidiana».
Si sarebbe occupato dell’estetica dell’Ottocento il filosofo Benedetto Croce,
morto il venti di novembre del 1952,
della fantasia,
dell’immaginazione.
Grazie al sito internet Pirandelloweb;
alle righe «Scomparsi oggi»
della rubrica giornalistica «L'almanacco del giorno»
del sito internet d'informazione agrigentina «Scrivo libero».
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