Era nato il sedici di novembre del 1922,
e morto in questa data, José Saramago,
che aveva fatto pubblicare un lavoro teatrale,
«La seconda vita di Francesco d'Assisi»,
in lingua originale «A Segunda Vida de Francisco de Assis»,
nel 1989.
Vi avevo già scritto qui l'incipit letterario,
le prime parole,
del «Cantico di frate Sole»
di Francesco d'Assisi ed eccovi anche le seguenti:
Ad te solo altissimo se konfano. et nullu homo ene dignu te mentovare.
Oppure:
Ad te solu, altissimu, se confanno,
Et nullu homo ene dignu te mentovare.
Nella stessa pagina linkata sopra l'incipit di «Audite poverelle»
ed eccovi il seguito con i versi poetici 5 e 6:
Non guardate a la vita de fore,
ka quella dello spirito è migliore.
Scrive su san Francesco d'Assisi Luigi Pirandello nella «Parte prima»
del suo saggio «L'umorismo»:
Quando Dante aggrava la riprensione eccettuando dal numero dei ripresi chi è più riprensibile, come per la brigata dei prodighi matti, allor che esclama: ...Or fu giammai | Gente sì vana? e un dannato
risponde: — Tranne lo Stricca... E tranne la brigata; oppure là dove dice:
Ogni uom v’è barattier fuor che Bonduro;
o quando rammenta il bene per esacerbare il sentimento del male, come fanno i diavoli al barattier lucchese:
...Qui non ha luogo il Santo Volto |
o quando a chi parla fa rammentare i proprii vantaggi nell’usarli aspramente, come fa quell’altro diavolo che toglie a S. Francesco l’anima d’un reo, argomentando teologicamente su la penitenza, per modo che quell’anima presa da lui si sente dire:
Forse |
o quando esclama:
Godi, Firenze, poichè sei sì grande; |
oppure:
Fiorenza mia, ben puoi esser contenta |
Il diavolo impensabilmente logico nel Canto XXVII dell'«Inferno»
della «Divina Commedia»
di Dante Alighieri con l'anima di Guido contesa proprio fra il diavolo e san Francesco.
Eccovi i «Fioretti di San Francesco»
di Ugolino da Buonforte:
FIORETTI
DI
S. FRANCESCO
CAPITOLO I.
Poi rimango davvero stupito delle parole che seguono,
davvero tremende,
molto antiquate,
il contrario della speranza:
E come un de’ dodici Apostoli di Cristo, riprovato da Dio, finalmente s’impiccò per la gola; così uno de’ dodici compagni di san Francesco, ch’ebbe nome frate Giovanni dalla Cappella, apostatò, e finalmente s’impiccò sè medesimo per la gola. E questo agli eletti è grande esempio, e materia di umiltà, e di timore, considerando che nessuno è certo di dover perseverare infino alla fine nella grazia di Dio.
Ma vi rendete conto che schifezza di scelte molto antiquate?!?!
Poi il testo del Capitolo primo continua.
Nel 2005 José Saramago aveva fatto pubblicare anche
un altro lavoro teatrale,
«Don Giovanni o il dissoluto assolto»,
in originale «Don Giovanni ou O dissoluto absolvido».
Il personaggio letterario di Don Giovanni Tenorio,
di don Juan Tenorio,
compare
per la prima volta in una commedia teatrale di questo anno e di questo secolo,
come vi avevo riferito qua.
Il cosiddetto Elenco elenca
i personaggi teatrali,
fra cui:
Elenco
Hablan en la comedia las personas siguientes:
[...]
Isabela, Duquesa
Elenco
Parlano nella commedia le persone seguenti:
[...]
Isabella, Duchessa.
Precisamente:
Elenco
Hablan en la comedia las personas siguientes:
Don Diego Tenorio, viejo
[...]
|
|
Eccovi l'incipit teatrale,
le prime parole dell'Atto I dellla commedia teatrale «L'ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra»
attribuita a Tirso De Molina,
scritta nel 1616:
Acto I
| [En Nápoles en el palacio real]
| |
| Salen don JUAN Tenorio e ISABELA, duquesa
| |
| ISABELA: | Duque Octavio, por aquí |
Atto I
| [A Napoli nel palazzo reale]
| |
| Entrano in scena don GIOVANNI Tenorio ed ISABELLA, duchessa
| |
| ISABELLA: | Duca Ottavio, per qui |
«Salir»,
sul dizionario Pons dallo spagnolo all'italiano, in rete,
significa
«entrare in scena».
Nel 2002 esce
«Andrea Mantegna. Un'etica, un'estetica»
di José Saramago,
che era stato anche traduttore di Guy de Maupassant,
il quale era stato nella mia Agrigento,
come vi avevo scritto in questa pagina;
di Lev Tolstoj;
di Charles Baudelaire;
di Wilhelm Friedrich Hegel.
E cosa facevate nel 2009,
all'uscita del romanzo «Caino»
di José Saramago,
se eravate già nati?
Eravate in chiesa a pregare?
Vi eravate già laureati?
Eravate ritornati nella vostra città?
Oppure...?
Sicuramente CMRomanzi si era già laureato,
se si ricorda bene,
doveva essere già ritornato nella sua Agrigento,
chissà se era già ritornato in Lombardia.
Cosa pensate di Dio?
Secondo voi è «vendicativo, rancoroso, cattivo, indegno di fiducia»?
Secondo lo scrittore portoghese sarebbe così,
ma io non concordo,
rispetto la sua opinione,
sappiate anche che c'erano state pure l'uscita di questo romanzo «Caino»
e la polemica contro la Chiesa cattolica.
Un altro romanzo di Saramago era stato «Il Vangelo secondo Gesù Cristo»,
che avrebbe fatto riferimento ai vangeli apocrifi,
avrebbe riscritto degli otto fratelli di Gesù partoriti da Maria,
il che sarebbe inaccettabile per la dottrina cristiana.
Quanto alla gueraa ed al conflitto israeliano - palestinese,
quel ventitre di luglio del 2006 di una lettera di cui scrivo nelle prossime righe,
si scriveva ancora dell'Olocausto,
c'erano le parole «non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni»,
c'era il crimine,
c'erano gli orrori di Auschwitz,
c'era la politica dello Stato medio-orientale di Israele,
c'era,
appunto,
la lettera scritta da Saramago con Harold Pinter,
con Noam Chomsky,
che avevo studiato nel corso di «Linguistica generale»
del professore universitario Eddo Rigotti all'Università Cattolica del Sacro cuore di Milano;
con Gore Vidal;
c'erano i «sermoni»,
c'era la «distrazione»,
c'era stata in altro periodo la pubblicazione di vignette satiriche anti - islamiche con caricature di Maometto sul giornale danese Jyllands-Posten,
si era discusso sulla libertà d'espressione ritenuta da Saramago non un diritto assoluto,
aveva riferito dei «limiti» della «cruda realtà»,
era stato criticato per l'atteggiamento diverso sulla satira contro il Cristianesimo ed il Protestantesimo,
aveva espresso critiche a Silvio Berlusconi,
anche con l'incipit della «Prima Catilinaria»
delle «Catilinarie»
di Cicerone.
Non ci sarebbero eroi,
secondo Saramago,
ma semplicemente uomini con i loro pregi e difetti,
non mancherebbero la pietà e la compassione dello scrittore.
E l'umorista che non riconosce eroi?
Ed il saggio «L'umorismo»
di Luigi Pirandello?
Il romanzo «Cecità»,
invece,
avrebbe anche le parole sull'«Essere un fantasma».
La cecità di Andrea Camilleri.
Passo al film «Franco e Ciccio... ladro e guardia»:
la «Gioventù bruciata», don Giovanni, Casanova e la donna cannone,
il leone,
«Achtung» («attenzione» in tedesco)
e «pericolosen» e la banana.
Anche se del 1969 molto anni Settanta la colonna sonora di «Franco e Ciccio... ladro e guardia»
con il vicebrigadiere in aspettativa
Chiappalone.
Ed anche il pittore metafisico ed onirico Giorgio De Chirico.
Infine,
ma non per ultimo,
il pittore post-impressionista ed «esotico» Paul Gauguin,
il vicebrigadiere in aspettativa Ciccio Chiappalone.
Ciccio Ingrassia vestito da Pierrot.
La recensione di Paolo Mereghetti di «Franco e Ciccio... ladro e guardia».
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