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mercoledì 17 luglio 2024

L'inizio della prima puntata della serie tv e film «Le avventure di Pinocchio» con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia gatto e volpe - Dal romanzo di Moravia il film «La ciociara» - E le città in cui vivo e dei miei parenti paterni

Oggi pomeriggio ho visto un film

 

 

 

il film omonimo, 

 

 

 

dal romanzo

 

 

 

dal romanzo storico,

 

 

 

«La ciociara»

 

 

 

dello scrittore e romanziere Alberto Moravia
 
 
 

che era stato in vacanza in una città di origine della mia famiglia da parte paterna,

 

 

 

con Dacia Maraini

 

 

 

con Enzo Siciliano, 

 

 

 

con l'attrice Monica Vitti

 

 

 

con Cesare Garboli,

 

 

 

e vi chiedo, dunque, se volete passare, 
 
 
 
insieme al mio blog CMTempoLibero,
 
 
 
le vostre vacanze a Siculiana (Ag - provincia di Agrigento),

 

 

 

ma anche nella Agrigento letteraria e dei set cinematografici del passato, 

 

 

 

la Agrigento di Franco e Ciccio dell'episodio cinematografico del film «Kaos», 

 

 

 

dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani,

 

 

 

con Franco Franchi (zì Dima),

 

 

 

e Ciccio Ingrassia (don Lollò),  




tratto dalle «Novelle per un anno»
 
 
 
 
 

fra diverse righe capirete perché,

 

 

 

anche la Siculiana dei set cinematografici del passato.

 

 

 

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in internet,
 
 

 

 

se non cambierò un giorno impostazione grafica,
 
 
 
il che sarebbe teoricamente possibile,



anche se improbabile,
 
 
 
potete leggere moltissimo altro.

 

 

 

Condividete 

 

 

 

questo mio contributo testuale 

 

 

 

con i cancelletti,

 

 

 

fra cui #CMRomanzi.

 

 

 

Sto continuando con un altro mio excursus letterario, dunque, 

 

 

 

dopo avere guardato in televisione

 

 

 

grazie al ripetitore televisivo della Rupe Atenea,

 

 

 

qui nella mia Agrigento,

 

 

  

il film in bianco e nero «La ciociara»,

 

 

 

del 1960,

 

 

 

con soggetto cinematografico proprio da questo romanzo italiano «La ciociara»,

 

 

 

con sceneggiatura cinematografica non originale di Cesare Zavattini;

 

 

 

con la regia cinematografica di Vittorio De Sica,

 

 

 

un lavoro con attori cinematografici che non ho visto oggi nel film, 

 

 

 

con Jean-Paul Belmondo (Michele,

 

 

 

anche grazie a questo personaggio cinematografico ho trovato il titolo del film),

 

 

 

doppiato da Achille Millo,

 

 

 

con Carlo Ninchi (Filippo, 

 

 

 

il padre di Michele), 




che assume la voce di Corrado Gaipa;

 

 

 

con Raf Vallone (Giovanni),




con Andrea Checchi (il federale),




con doppiaggio cinematografico di Riccardo Cucciolla,

 

 

 

con Franco Balducci (il tedesco nel pagliaio);

 

 

 

sappiate anche che ho cominciato a vedere questa pellicola italiana quasi al termine,

 

 

 

al momento della trama con il pianto fra madre e figlia.

 

 

 

E non avevo visto neanche Luciano Pigozzi (lo scimmione);

 

 

 

per continuare con gli attori cinematografici non-visti, 

 

 

 

non avevo visto neppure Vincenzo Musolino (il piccolo),

 

 

 

e neanche Ettore Mattia (il passeggero sul treno),

 

 

 

neppure Renato Salvatori (Florindo il camionista),

 

 

 

chissà come ha recitato Mario Frera (Peppuccio);

 

 

 

infine, non ho sentito neanche la voce di un attore cinematografico che non ho visto, 

 

 

 

di Curt Lowens (l'ufficiale tedesco della batteria contraerea).

 

 

 

Inoltre, capeggia il cast cinematografico femminile l'attrice cinematografica Sophia Loren (Cesira,

 

 

 

la madre),  

 

 

 

una delle poche attrici che ho visto in questo film europeo,

 

 

 

che mi ha permesso di trovare il titolo della pellicola;

 


 

segue Eleonora Brown (Rosetta,

 

 

 

la figlia,

 

 

 

un grado di parentela che mi ha consentito di cercare e trovare il titolo del film);

 

 

 

continuano il sestetto di attrici cinematografiche Emma Baron (Maria),

 

 

 

la nota Pupella Maggio (una contadina),

 

 

 

poi Bruna Cealti (una sfollata),

 

 

 

anche Antonella Della Porta, la madre impazzita. 




Questo film drammatico di guerra è stato realizzato anche con gli effetti speciali di Serse Urbisaglia,

 

 

 

con la fotografia cinematografica di Gábor Pogány;

 

 

 

con il montaggio cinematografico di Adriana Novelli;

 

 

 

con la scenografia cinematografica di Gastone Medin;

 

 

 

con i costumi cinematografici di Elio Costanzi.

 
 
 

Film visto sul digitale terrestre delle province di Agrigento,

 

 

 

di Trapani,

 



di Enna,



di Ragusa,
 
 
 
di Palermo,
 
 
 
di Caltanissetta,

 

 

 

a «Film story»

 

 

 

di Euro Tv,

 

 

 

il canale di un gruppo televisivo italiano,

 

 

 

su una televisione di Pietraperzia (En - provincia di Enna),

 

 

 

 

 
 
Grazie al «Portale Letteratura»,
 
 
 
al «Portale Cinema»,
 
 
 
dell'enciclopedia in rete Wikipedia in italiano.


 
 
Su Rai 1, invece, 
 
 
 
avevo guardato tempo fa lo sceneggiato televisivo in cinque puntate «Le avventure di Pinocchio», 
 
 
 
per la regia di Luigi Comencini (1916 - 2007), 
 
 
 
che andò in onda su Rai1 nell'aprile del 1972 (in seguito Comencini ne realizzò anche una versione in sei puntate). 
 
 
 
Liberamente tratto dal romanzo di Carlo Collodi, 
 
 
 

«Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino»

 

 

 

(1881), 

 

 

 

che non ho ancora letto pienamente,

 

 

 

fu scritto da Comencini insieme a Suso Cecchi d'Amico (1914-2010). 

 
 
 
Un cast televisivo, 
 
 
 
un cast cinematografico,
 
 
 
davvero d'eccezione per uno degli sceneggiati più amati dal pubblico italiano,
 
 
 
anche da me,
 
 
 
fin da quando ero piccolo: 
 
 
 
tra gli altri, Nino Manfredi (un Geppetto molto umano), 
 
 
 
ma anche Gina Lollobrigida (una fata turchina, forse, innovativa e severa), 
 
 
 
e Vittorio De Sica, 
 
 
 
che aveva girato il film di cui scrivevo sopra,
 
 
 
ed i due palermitani, 
 
 
 
i due siciliani, Franco Franchi, 
 
 
 
e Ciccio Ingrassia (il gatto e la volpe), 
 
 
 
ed il bambino davvero bravo, Andrea Balestri (Pinocchio).
 
 
 
La regia televisiva,
 
 
 
la regia cinematografica, 
 
 
 
era stata del neorealista Luigi Comencini,
 
 
 
che gli ha dato un suo tocco personale.
 
 
 
Bravi gli interpreti televisivi,



gli interpreti tv,



gli interpreti cinematografici.

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