Ha ragione il deputato regionale e vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Riccardo Gallo, e sono d'accordo con lui.
Parole sensate ed affermazioni condivisibili le sue: «Condivido senza alcuna riserva, sostengo con fermezza, e lo rilancio subito al governo della Regione Siciliana, l'appello lanciato dal sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella, nei cui Comune», in un ex hotel, «sono stati appena trasferiti e trattenuti in quarantena oltre 70 migranti».
«È bene che in Italia e in Sicilia ci si decida al più presto: se le regole contro il contagio da coronavirus sono valide per tutti oppure no. E' inammissibile, intollerabile, oltre che pericoloso, esporre così al rischio la comunità di Siculiana o di altri territori dell'Isola. Lo stesso presidente del Consiglio Conte ha vietato gli approdi alle Ong proprio in ragione di ciò. Non si può da una parte vietare, giustamente, il rientro a casa in Sicilia di un giovane dal nord, e allo stesso tempo agire come si è appena agito a Siculiana. Il governo, la prefettura, le istituzioni tutte intervengano a rimedio». E poi ci sono anche le coste lampedusane. Non «Non nel mio giardino», ma, secondo Nello Musumeci, su una nave vicino al porto. Eccovi la lettera-appello al presidente della Regione siciliana: «Egregio presidente Musumeci, siamo un gruppo di imprenditori lampedusani che le stanno scrivendo. Ma prima di essere imprenditori siamo genitori; gente che da un trentennio ha subito passivamente i flussi di migranti che sono sbarcati sulla nostra piccola isola. Li abbiamo accolti, rifocillati, accuditi sempre. Oggi, stiamo vedendo una nave di una ong che vorrebbe attraccare a Lampedusa. A bordo ha più di 100 migranti e da quello che sappiamo, ci sarebbe qualcuno di loro che sta male».
«Ora, signor presidente premesso che nessuno di noi non vorrebbe aiutare questi esseri umani ma stiamo vivendo una situazione al limite. Il coronavirus è il pericolo incombente. Non possiamo a Lampedusa, accogliere nessuno e meno che mai, persone che arrivano da paesi extracomunitari dove la pandemia è arrivata».
«Non ci sono le condizioni e potrebbe essere una ecatombe per tutti noi se anche solo uno di loro fosse positivo al Coronavirus. Nel centro di accoglienza ci sono già migranti in quarantena. La preghiamo signor presidente Musumeci, di aiutarci. Di fare sbarcare altrove queste persone in luoghi dove sarà possibile dargli assistenza sanitaria e umanitaria. Lampedusa in questa fase non è nelle condizioni di poterli servire per come ha sempre fatto».
E - aggiungo io - neanche Porto Empedocle è nelle condizioni ed ha il porto chiuso e Sciacca e Licata, altre città con porti, hanno ben più casi di Covid-19 rispetto a Lampedusa.
«Signor presidente il nostro è un grido di allarme ma anche una richiesta di aiuto da padri e madri terrorizzati dal coronavirus e da quello che potrebbe accadere se a Lampedusa dovesse sbarcare questo virus maledetto che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. Siamo certi che la sua autorità, la sua benevolenza e la sua capacità politica ma soprattutto di padre di famiglia porterà a una soluzione per questo ennesimo problema che ci sta capitando in questo periodo così infausto per noi e per tutti».
E parole anche sulla stagione estiva: «Cogliamo l'occasione, egregio Presidente, anche per esternarle la nostra preoccupazione per quanto riguarda il nostro lavoro. Lampedusa è un'isola che vive di turismo e quest'anno è sempre più forte il rischio che la stagione estiva possa essere fortemente compromessa o addirittura saltare. Speriamo che anche di questo la Regione possa tenerne conto e venga incontro alle nostre esigenze. Grazie presidente Musumeci per quello che certamente farà anche per noi, siciliani di Lampedusa».
E grazie al sito di notizie agrigentine ed un po' siciliane Grandangolo sulla app Agrigento notizie gratis.
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